
Titolo dell'opera: Bacco e i pirati tirreni
Autore:
Datazione: prima metà del III sec. d. C.
Collocazione: Philippeville, Musée de Philippeville
Committenza:
Tipologia: coperchio di sarcofago
Tecnica: scultura
Soggetto principale: Bacco e i pirati tirreni
Soggetto secondario:
Personaggi: Bacco, pirati tirreni, delfini, donna
Attributi: delfini (pirati tirreni)
Contesto: ambiente marino
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Gsell S., Musée de Philippeville, Paris 1898, pp. 30-32 ; Matz F., Die Dionysischen Sarkophage, IV, Berlin 1968, pp. 564-566; Gasparri C., ad vocem Dionysos, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco 1992, vol. III, 1, p. 558.
Annotazioni redazionali: Il sarcofago, datato al III sec. d. C., è stato ritrovato intorno al 1870, a sud-est della città di Philippeville. Esso è decorato con rilievi di soggetto dionisiaco, soggetti che godettero di grande fortuna in ambito funerario, soprattutto a partire dall’età adrianea, ed ebbero un’ulteriore diffusione in quella antonina. La scelta di queste tematiche nei sarcofagi è connessa allo “stato di beatitudine proposto dalle immagini del dio e dei suoi seguaci, promesso a quanti partecipano al suo messaggio” (Gasparri, 1992). Al centro della fronte del sarcofago è visibile il ritratto del defunto all’interno di un clipeo. Ai lati si trovano due carri che presentano il timone terminante con una testa d’ariete. Ciascun carro è tirato da un centauro barbuto con indosso una clamide e da una centauressa vestita di una pelle animale. I centauri sostengono tra le mani il medaglione centrale, mentre le centauresse hanno in mano rispettivamente una lira ed un archetto, e un doppio flauto. Essi rivolgono lo sguardo all’indietro e sono tirati per il lembo delle vesti da Eroti seduti sulle loro groppe. Sotto le centauresse è posta una cesta da cui fuoriesce un serpente, mentre sotto i centauri si trovano delle pantere. Sul carro di destra è seduto Bacco, vestito di una lunga tunica e di una pelle animale, coronato d’edera e con in mano un tirso ed un tamburello. Accanto a lui un sileno e un satiro con in mano un bastone pastorale. Sul carro di sinistra si trova Arianna, vestita come sposa di Bacco e con in mano un tirso ed un Kantharos. Al centro del coperchio un medaglione vuoto è tenuto da due Eroti, al di sotto dei quali ci sono due galli che si guardano e due canestri rovesciati. A destra del medaglione, si trova la scena di Bacco e dei pirati tirreni. E’ raffigurato il momento concitato della metamorfosi inflitta per punizione dal dio: infatti due pirati si gettano dalla barca in un estremo tentativo di fuga, mentre altri due, già trasformati, si allontanano. Bacco è rappresentato in piedi, con il braccio destro alzato, colto nel momento della sua manifestazione divina. La donna con il busto scoperto che osserva la scena, sdraiata sulla destra, è stata interpretata come una divinità marina o la personificazione dell’isola di Nasso. A sinistra del medaglione, Arianna, abbandonata da Teseo a Nasso, è scorta da Bacco che le si avvicina insieme a un grosso sileno e a Pan che tiene in mano un bastone pastorale.
Silvia Trisciuzzi