Ocifm07

1375-1377

GIOVANNI dei BONISIGNORI, Ovidio Metamorphoseos Vulgare

Ed. a cura di E. Ardissimo, Commissione per i testi di lingua, Bologna 2001

Como Ochiride profetò de sé medesima e come fu convertita in cavalla. Capitulo XXVII

Come Ochiride ebbe profetato del padre, el quale poi morì sì come ditto è di sopra, profetò di sé che doveva convertirse in cavalla, la cui conversione fo in questa forma. Ochiride revelava li secreti alli uomini, Giove, ciò vedendo, sì l’ave per male e, indegnato contra de lei, perciò quello stava a llui ch’era dio, de revelare li secreti alli uomini, incontanente s’apparecchiò tramutarla in cavalla, e così le mano e li piedi diventaro zampe, e fatta è tutta cavalla. Quando Chiron, che non era ancora morto, vidde questo, domandò l’aiuto de Apollo, dicendo: “Signore, se tu fossi stato qui, la mia figliuola non saria trasformata in cavalla”. E porria altri dire: “Dove era Apollo? Non era egli in quelle parti?”, a cciò se responde che Apollo era andato in lontane parti a casa del re Amento, perché guardava le vacche del detto re. La cagion perché Febo guardava queste vacche fu questa.

Allegoria ed undecime esposizione. Segnata per M

La esposizione delli sopradetti capitoli è redutta in breve sermone, ben che assai cose sarrieno a parlare. Ochiride, convertita in cavalla, significa certi, li quali se fanno indivini e non aresce in effetto el ditto loro, costoro poi sono trasmutati in bestie, cioè sì come bestie reputati. Questa donna ave in sé spirito de profezia ed alcuna volta diciva el vero ed el più delle volte mentiva. Perché poi non gli era dato fede, li poeti dissero ch’ella diventò cavalla, le quali poi che hanno molto figliato diventano debili e vilissime bestie, così costei lassò al mondo molti errori ed el nome suo remase vilissimo e bestiale [...].