Titolo dell’opera: Mercurio e Batto
Autore: Francisque Millet (1642–1679)
Datazione:
Collocazione: New York,H. O. Havemeyer Collection
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (119.4 x 177.8 cm)
Soggetto principale: Batto indica a Mercurio il luogo in cui trovare le greggi rubate
Soggetto secondario:
Personaggi: Mercurio, Batto
Attributi:
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.metmuseum.org/Works_Of_Art/viewOne.asp?dep=11&viewMode=1&item=29.100.21
Bibliografia: Chatelet A., Thuillier J., La pittura francese: da Lenain a Fregonard, Skira-Fabbri, Ginevra 1965, p. 113
Annotazioni redazionali: Millet eseguì molti lavori durante la sua vita, specie nel corso dei suoi viaggi nelle Fiandre e in Inghilterra, ma pochi di essi sono conosciuti. Restano molte incisioni a permetterci di conoscere il suo stile e il suo modo di inserirsi nella tradizione del paesaggismo seicentesco. Il dipinto raffigura al centro della scena il momento cruciale del mito di Mercurio e Batto: il dio si trasforma in pastore per verificare la fedeltà di Batto - unico testimone del furto delle mandrie di Apollo - e, ricevuta l’indicazione, come si vede dal gesto del pastore seduto a terra, lo punirà trasformandolo in pietra. A differenza delle altre rappresentazioni del mito, in questo dipinto non compaiono le mandrie, evidentemente già nascoste dal dio nella selva accennata dagli alberi nella parte destra della tela, e neanche Apollo, solitamente ritratto nel momento del furto.
Francesca Pagliaro