
Titolo dell’opera: Paesaggio con Mercurio e Batto
Autore: JoachimWtewael
Datazione: 1626
Collocazione: Berlino, Staatliche Museen
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: Mercurio, vestito da pastore, trasforma Batto in pietra
Soggetto secondario: sullo sfondo Mercurio ruba le mandrie
Personaggi: Mercurio, Batto
Attributi: elmo alato (Mercurio)
Contesto: scena all’aperto con ruscello
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Lowenthal A.W., Joachim Wtewael and dutch mannerism, Doornspijk, Davaco 1986
Annotazioni redazionali: il dipinto si conforma alla comune tradizione iconografica del mito, ma con la particolarità di raffigurare Mercurio per ben quattro volte. A partire dal lato destro del dipinto vengono messi in sequenza tre “fotogrammi” relativi al momento del furto delle mandrie, nei quali Mercurio viene raffigurato sempre più grande mano a mano che ci si avvicina al primo piano. In particolare, il dio, riconoscibile dal suo berretto alato, compare al centro della composizione, fermato nel pieno della corsa accanto alle mandrie, con le braccia spalancate e solo un piede poggiato sul terreno. In primo piano, sulla sinistra, nuovamente Mercurio, questa volta in veste di pastore, che sta per trasformare Batto – unico testimone del furto delle mandrie di Apollo - in pietra. Un analogo atteggiamento del dio, colto nell’atto di minacciare Batto con un bastone, si ritrova nel dipinto di Lorrain di Chatsworth (Cfr. scheda opera 14). Da notare l’assenza di Apollo tradizionalmente raffigurato nel momento del furto.
Chiara Mataloni
Francesca Pagliaro