Titolo: Ratto di Europa
Autore: Luca Giordano (1634-1705)
Datazione: fine XVII secolo ca.
Collocazione: Milano, Collezione privata
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (176 x 230 cm)
Soggetto principale: Giove rapisce Europa e fugge
Soggetto secondario:
Personaggi: Giove, Europa, putti
Attributi: toro (Giove); toro (Europa)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Ferrari O. e Scavizzi G., Luca Giordano. L’opera completa, Electa, Napoli 1992, vol. I-II; Pacelli V., La pittura napoletana da Caravaggio a Luca Giordano, Edizione Scientifiche Italiane, Napoli 1996; Luca Giordano, 1634-1705, Catalogo della Mostra (Napoli 2001), Electa, Napoli 2002, pp. 284-285
Annotazioni redazionali: Luca Giordano, ritenuto fin dalla sua giovane età un abile artista ed esecutore impegnato nel disegno e nella pittura, fu uno dei protagonisti della pittura napoletana del Seicento, tanto che, fin dagli esordi, gli furono commissionate le più importanti decorazioni di quasi tutte le chiese della città. Negli anni a seguire mandò avanti una propria formazione artistica che oggi, dopo diversi studi, è stata confermata come eterogenea e variegata. Fuori dalla città campana ebbe modo, infatti, di entrare in contatto con la pittura di Pietro Da Cortona, con le antichità ed i grandi artisti presenti nella Roma seicentesca, ma anche con le opere venete di Tiziano e Veronese. Date queste premesse, il Ratto di Europa dell’artista napoletano non poteva che essere interpretato con uno stile ormai maturo e ricco di elementi che avevano caratterizzato la pittura barocca. Il soggetto mitologico rappresentato si lega ad una tradizione iconografica che si era ormai affermata nel secolo precedente. Sono proprio la veste gonfia di Europa (Eurfc08) e la regale ghirlanda di fiori sul capo di Giove (Eurfm13) a confermare l’adesione esplicita all’iconografia corrente del mito di Europa, e quindi alle fonti classiche a cui questa faceva riferimento. L’elemento, però, che caratterizza l’opera di Luca Giordano è l’atmosfera espressamente festosa che si respira nel dipinto, riscontrabile tanto nel gesto degli amorini che porgono fiori sulla testa del Toro, tanto nel volto e nella posa assunta da Europa, la quale sembra allontanarsi totalmente dalla paura e dall’angoscia di una fanciulla rapita.
Raffaella Recchia