Titolo: Ratto di Europa
Autore: Antonio Carracci (1583-1618)
Datazione: primo decennio del XVII secolo
Collocazione: Bologna, Pinacoteca Nazionale
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tavola (63,3 x 48 cm)
Soggetto Principale: Giove, trasformatosi in toro, rapisce Europa
Soggetto Secondario: quattro ancelle assistono al rapimento dalla riva; in mare e in cielo quattro putti accompagnano la fuga di Giove
Personaggi: Europa, Giove (sotto forma di toro), ancelle, putti
Attributi: toro (Europa); toro (Giove); ali (putti)
Contesto: paesaggio marino
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Antonio_Carracci_-_Rape_of_Europa.jpg
Bibliografia: Whitfield C., Antonio Carracci, in Studi di storia dell'arte in onore di Denis Mahon, a cura di Bernardini M.G., Danesi Squarzina S., Electa, Milano 2000, pp. 132-152; Il mito di Europa: da fanciulla rapita a continente, a cura di Cristina Acidini Luchinat, Giunti, Firenze 2002, pp. 95-105, 255; Negro E., Pirondini M., Roio N., Antonio Carracci: (1592 - 1618), Edizioni Merigo Art Books, Malerba 2007
Annotazioni Redazionali: il dipinto costituisce un pendant con il Trionfo di Galatea della Galleria Cavour di Bologna ed è stato attribuito ad Antonio Carracci, figlio di Agostino, per affinità formali e stilistiche con altre sue opere. Realizzato nei primi anni del Seicento nel periodo delle grandi committenze romane dei Carracci, l’opera riprende in maniera piuttosto rigida e manierata la tela realizzata da Annibale Carracci alla fine del Cinquecento per Odoardo Farnese e oggi in collezione privata (per un’immagine si rimanda a Il mito di Europa…, 2002, p. 245) in cui troviamo tutti gli elementi presenti nella tavola bolognese: il gruppo centrale con Europa che si volge indietro a guardare verso la riva, le compagne che si disperano alzando le braccia al cielo, e vari putti giocosi simbolo della tematica amorosa del dipinto. Questi stessi elementi saranno più volte ripresi e sapientemente riutilizzati da Francesco Albani nelle numerose opere dedicate al soggetto (Cfr. scheda opera 87; scheda opera 92).
Chiara Mataloni