77: Giove e Europa

Titolo: Ratto di Europa

Autore: artista italiano del secolo XVII

Datazione: prima metà del secolo XVII

Collocazione: Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti

Committenza:

Tipologia: cammeo in calcedonio con cornice in oro con due maglie (30 x 20 mm)

Tecnica: rilievo

Soggetto Principale: Ratto di Europa

Soggetto Secondario: tre ancelle sulla riva si disperano per il rapimento di Europa; un tritone suona un corno marino; un amorino in cielo incorona Europa

Personaggi: Europa, Giove (sotto forma di toro), tre ancelle, tritone, amorino

Attributi: toro (Europa); toro (Giove)

Contesto: paesaggio marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Aschengreen Piacenti, Il Museo degli Argenti, Milano 1967, p. 178, n. 861; Mythologica et erotica: arte e cultura dall'antichità al XVIII secolo, a cura di Casazza O., Gennaioli R., Sillabe, Livorno 2005, pp. 72-83, 151, n. 22

Annotazioni Redazionali: la glittica rinascimentale, fenomeno essenzialmente italiano, si affermò a partire dalla metà del XV secolo a Roma e a Firenze dove, grazie alla presenza di due grandi mecenati quali papa Paolo II e Lorenzo de’ Medici e dei vivaci circoli culturali di cui amavano circondarsi, si diffuse la passione per le gemme incise con la conseguente formazione di una nuova scuola di intagliatori in grado di competere a livello tecnico con i grandi maestri del passato. I temi privilegiati dagli intagliatori di XV e XVI secolo erano quelli mitologici, con una particolare attenzione dedicata alle favole tratte dalle Metamorfosi di Ovidio. Il cammeo in calcedonio qui in esame fa parte della collezione medicea conservata al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti e voluta da Cosimo I per rimpiazzare la celebre raccolta di glittica di Lorenzo il Magnifico, non più a Firenze a seguito dell’assassinio di Alessandro de’ Medici (Casazza, Pennaioli, 2005, p. 78). Esso raffigura in maniera piuttosto tradizionale il rapimento di Europa da parte di Giove trasformato in toro; la fanciulla, aggrappata alle corna del toro, volge lo sguardo verso la riva, dove tre ancelle si disperano per l’accaduto. Precede il toro un tritone che suona un corno marino, in alto un amorino sta per cingere il capo di Europa con una ghirlanda di fiori. Come già indicato da Riccardo Pennaioli (2005, p. 151, n. 22), è possibile individuare un modello di ispirazione nell’incisione del 1606 di Antonio Tempesta (Cfr. scheda opera 76): nonostante le numerose differenze, infatti, nel cammeo si ripetono la posizione del gruppo principale (in particolare la presa delle corna da parte di Europa) e quella dell’ancella disperata con le braccia levate al cielo.

Chiara Mataloni