68: Giove e Europa

Titolo: Ratto di Europa

Autore: Paolo Caliari, detto il Veronese (1528-1588)

Datazione: 1580

Collocazione: Roma, Pinacoteca Capitolina

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (244 x 310 cm)

Soggetto Principale: Europa è sul dorso del toro (Giove) mentre un Eros tiene la briglie e le ancelle le accomodano il vestito e raccolgono fiori

Soggetto secondario: Europa sul toro e il suo seguito si dirige verso il lido; Europa in mare guarda verso il litorale chiedendo aiuto alle compagne

Personaggi: Europa, Giove (sotto forma di toro), eroti, ancelle

Attributi: toro (Europa); toro (Giove)

Contesto: scena all’aperto e, sullo sfondo, paesaggio marino

Precedenti:

Derivazioni: ValentinoLe Febre, Ratto di Europa, acquaforte 27,7 X 35 cm, 1682, Roma, Gabinetto Nazionale delle stampe; Gottifredo Saiter, Ratto di Europa, incisione; Franco Rainaldi, Ratto di Europa, bulino 57,5 X 64,5 cm, Roma, Gabinetto Nazionale delle Stampe.

Immgini: http://www2.comune.roma.it/museicapitolini/pinacoteca/visita/sala3_veronse.htm

Bibliografia: P. Ticozzi (cura di), Immagini dal Veronese: incisioni dal sec. XVI al XIX dalle collezioni del Gabinetto Nazionale delle Stampe, Catalogo della Mostra (Roma 1978-1979) De Luca, Roma 1978, pp. 65, 104;

T. Pignatti F. Pedrocco, Veronese, Cantini, Firenze 1991 pp. 226-227; T. Pignatti, Veronese, Electa, Milano 1995 pp. 359-360;C. Acidini Luchinat (a cura di),Il mito di Europa: da fanciulla rapita e continente, Catalogo della Mostra (Firenze, 2002), Giunti, Firenze 2002 pp. 67, 229;

Annotazioni Redazionali: Nel dipinto sono rappresentati tre momenti del mito di Europa. Nel mezzo di una sorta di poggio alberato, caratterizzato sullo sfondo da una Piramide bianca, evidente nota anticheggiante, Europa, in primo piano, è seduta suldorso del toro che le lambisce dolcemente un piede – particolare iconografico, quest’ultimo, unico nella tradizione figurativa e che l’artista ha verosimilmente inventato, interpretando liberamente le fonti letterarie che, invece, parlano di baci sulle mani della fanciulla da parte del dio trasformato (Eurfc07; Eurfr03). Intorno alla giovane sono rappresentate le ancelle del suo seguito intente a compiere azioni a cui è possibile attribuire un significato matrimoniale che attenua la comunque vaga carica erotica del quadro dovuta ad alcuni particolari come quello del seno nudo ostentato dalla fanciulla. Una ragazza sistema il vestito di Europa, un’altra le orna il decolté con una fibula gioiello e altre due raccolgono ghirlande di fiori lasciate cadere da due putti che volano nella parte superiore del quadro. La presenza, in primo piano, dell’erote che tiene per le briglie il toro e quella di un amorino con fiaccola che conduce il toro nella seconda scena in cui l’animale si dirige verso il mare, ci permettono di riconoscere negli Amori di Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio (Eurfc14) la fonte letteraria alla quale il pittore si è ispirato. Infine, sullo sfondo, è rappresentata Europa che, già in acqua con il toro, si volge verso le compagne chiedendo loro aiuto. Il dipinto capitolino è una copia con varianti di un altro quadro di Veronese compiuto nel 1580 ca. per Iacopo Contarini oggi a Venezia, in Palazzo Ducale (Cfr. scheda opera 67). Da questo, la tela romana ha ereditato dimensioni e impianto delle tre scene, ma non l’erotismo (molto più evidente nella versione Contarini), né la posa o il volto di Europa che, da “turbato e intensamente fisso sul toro”, diventa nella nostra opera più “ovale, rivolto in alto sospiroso e suggestivo”, simbolo di “pie attese” piuttosto che di “languori sensuali” a cui sembra invece alludere l’espressione dell’Europa veneziana (Acidini Luchinat, 2002). La versione romana è stata identificata con la tela citata dal Ridolfi (1641) in casa di Giuseppe Caliari, nipote del Veronese (Pignatti, 1995). L’opera, che per alcuni particolari tecnico-stilistici, come la secchezza e il grafismo molto evidenti nella resa delle vesti di Europa, potrebbe essere attribuita ad un aiuto, più che allo stesso Veronese, è stata incisa a rovescio dal Le Febre, dal Saiter e da Franco Rinaldi.

Flaminia Conti