
Titolo: Storie di Europa - Ratto di Europa
Autore: Bernardino Luini (1481-1532)
Datazione: 1521-1523
Collocazione: Berlino, Staatliche Museen
Committenza: Gerolamo Rabia
Tipologia: pittura murale
Tecnica: affresco
Soggetto principale: Europa è rapita da Giove sotto forma di toro
Soggetto secondario: Il corteo marino accompagna Europa alla volta di Creta (visibile in fondo a destra)
Personaggi: Europa, Giove (sotto forma di toro), Nettuno, corteo di divinità marine (scena 5)
Attributi: toro (Europa); toro (Giove); tridente (Nettuno); conchiglie (divinità marini)
Contesto: paesaggio marino (scena 5)
Precedenti:
Derivazioni: Gaetano Zancon, Europa in mare sul toro, accompagnata dal corteo marino, incisione tratta dal ciclo di Storie di Europa di Bernardino Luini, 1812
Immagine:
Bibliografia: Ottino della Chiesa A., Bernardino Luini, Istituto Geografico de Agostini, Novara 1956; Cogliati Arano L., Sacro e profano nella pittura di Bernardino Luini, in “Rivista di storia dell’arte”, n° 47-48, 1977, pp. 137-138; Seznec J., La sopravvivenza degli antichi dei: saggio sul ruolo della tradizione mitologica nella cultura e nell'arte rinascimentali, Boringhieri, Torino 1980; Rossi M.,Disegno storico dell’arte lombarda, Vita e Pensiero, Milano 1990, pp. 87-92, 222; Cinti D. ad vocem “Europa”, in Dizionario mitologico, Sonzogno, Milano 1994, pp. 120-121; Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997; Passerini L., Il mito d’Europa, Giunti, Firenze 2002; AA.VV. Il mito di Europa. Da fanciulla rapita a continente, Giunti, Firenze 2002; Binaghi Olivari M.T., Bernardino Luini, 5 continents, Milano 2006; Hall J., ad vocem “Ratto di Europa”, in Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, Longanesi, Milano 2007, p. 348
Annotazioni Redazionali: Nel riquadro in analisi, Ratto di Europa, parte del ciclo di affreschi sulle Storie di Europa realizzato da Bernardino Luini, la scena si svolge in mare aperto, con soltanto un piccolo lembo di terra visibile in alto a destra, presumibilmente Creta, verso cui sembra dirigersi il toro, immerso nell’acqua fin quasi alla gorgiera e con la ghirlanda che ricompare sulla testa; Europa, con l’’espressione sconsolata, si volta verso la spiaggia mantenendo la stessa posizione delle mani osservata nella scena precedente (Cfr. scheda opera 43); ora, però, la fanciulla ora è seduta su un fianco, le gambe ravvicinate, il velo del mantello e la veste gonfia di vento che fa “vela” da sopra le sue spalle, in una posa che ricalca molto da vicino la descrizione fatta da Achille Tazio nel suo poema (Eurfc13). L’unica novità, mai citata dalle fonti, è rappresentata dal fatto che Europa indossa dei calzari in precedenza non ben visibili e che ora appaiono in conseguenza al tentativo della giovane di sollevare i piedi per non bagnarli, gesto di ovidiana memoria (Eurfc07). Ma il posto occupato dal gruppo di Giove ed Europa all’interno del dipinto è ben ridotto se lo si confronta con il dettagliatissimo corteo di divinità marine che monopolizza la quasi totalità della metà destra dell’opera. Scostandosi dalla versione oraziana del corteo (Eurfc06), nella quale si parla di “mostri” marini, Luini appare invece in perfetta consonanza con quanto narrato da Luciano (Eurfc12), Europa e il toro vengono guidati verso Creta dal cocchio di Nettuno ed Anfitrite (che qui è però assente), cui si aggiungono una coppia di divinità marine nell’atto di suonare fastose conchiglie, non menzionate da Luciano. Per un’analisi dettagliata del ciclo e della committenza si rimanda alla scheda opera 43.
Nadia De Flaviis