37: Giove e Europa

Titolo dell’opera: Ratto d’ Europa

Autore: Baldassarre Peruzzi (1481-1536)

Datazione: 1511

Collocazione: Roma, Villa Farnesina, Loggia di Galatea

Committenza: Agostino Chigi

Tipologia: pittura parietale

Tecnica: affresco

Soggetto principale: Europa rapita da Giove sotto forma di toro

Soggetto secondario: il pianeta Giove nelle costellazioni zodiacali del Toro e dell’Ariete

Personaggi: Europa; Giove (sotto forma di toro e come simbolo del pianeta)

Attributi: toro (Europa); fascio di fulmini (Giove)

Contesto: 

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Sax F., La storia delle immagini, Laterza, Bari 1965, pp.170-173; Saxl F., La fede negli astri, Borighieri, Torino 1985, pp.306-308; Cassanelli L., Rossi S.(a cura di), I luoghi di Raffaello a Roma , Multigrafica,Roma 1983, pp.38-41; Seznec J., La sopravvivenza degli dei, Bollami Borighieri, Torino 1990, p.44; Il mito di Europa, da fanciulla rapita a continente, catalogo mostra, Firenze Galleria degli Uffizi, 11 giugno 2002-6 gennaio 2003, Giunti, Firenze 2002, pp. 71-72; Frommel C.L., La Villa Farnesina a Roma, Panini, Modena 2003, pp. 71-72.

Annotazioni redazionali:Baldassarre Peruzzi eseguì la decorazione della volta della loggia di Galatea tra il 1510 e il 1511. Lacomplessità delle immagini, che riassumono sia i segni zodiacali sia alcune rappresentazioni figurative delle Metamorfosi  di Ovidio, è dovuta ad un programma incentrato sulla presentazione dell’oroscopo del committente Agostino Chigi, dalla quale si può risalire alla sua data di nascita. Nella Farnesina le costellazioni e i pianeti sono rappresentati con i loro simboli oppure con i miti cui essi si legano. Per i dodici segni zodiacali il Peruzzi aveva a disposizione soltanto dieci esagoni quindi fu costretto a riunire in due di questi due segni diversi ecco perché nell’affresco le case dell’Ariete e del Toro sono unite. Sospesi sulle nuvole contro un fondo azzurro sta l’ariete accanto a Giove che è seduto con il fascio di fulmini nella mano destra e con lo sguardo verso Europa intenta a montare in groppa sul toro bianco, metamorfosi dello stesso padre degli dei, mentre ingenuamente gli  incorona il  capo con dei fiori come narrato in Ovidio (Eufc07). L’intento principale del pittore in questa scena fu  di raffigurare il momento in cui il pianeta Giove transita nel segno dell’Ariete. La presenza di Europa si spiega col fatto che proprio al suo mito è legata la costellazione del Toro, infatti quest’ultimo, proprio per aver attraversato il mare fino a Creta con la fanciulla sulla groppa, fu assunto in cielo come segno dello Zodiaco come viene narrato dal poeta del II sec. d.C. Igino (Eurfc12) esempio di una perfetta fusione tra astronomia e mitologia.

Antonio Giuseppe Gana