
Titolo: Il ratto di Europa
Autore: anonimo
Datazione: 1385 ca.
Collocazione: Lione, Bibliothèque de la Ville, da un manoscritto dell’Ovide Moralisé, Ms. 742. fol. 40
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura (67 x 61 mm)
Soggetto Principale: Giove, trasformatosi in toro, rapisce Europa
Soggetto Secondario: tre ancelle assistono al rapimento dalla riva
Personaggi: Europa, Giove (sotto forma di toro), tre figure femminili
Attributi: toro (Giove); toro, capelli biondi agitati dal vento (Europa)
Contesto: paesaggio costiero
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.bm-lyon.fr/trouver/basesdedonnees/base_eluminure.htm
Bibliografia: Passerini L., Il mito d Europa: radici antiche per nuovi simboli, Giunti, Firenze 2002, pp. 20-21; Guthmüller B., Mito, poesia, arte: saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 311-312; Panofsky E., Rinascimento e rinascenze nell’arte occidentale, Feltrinelli, Milano 1971, pp. 99-102 nota 82, 217-221
Annotazioni Redazionali: la miniatura, tratta dal manoscritto lionese contenente la trecentesca traduzione in versi delle Metamorfosi, l’Ovide Moralisé, rappresenta il passo del mito ovidiano che racconta di “come Giove rapì la bella Europa”, proprio come recita la didascalia in rosso in basso al riquadro figurativo. Giove è raffigurato nelle sembianze di un toro bianco che trasporta Europa sulla superficie del mare allontanandosi verso sinistra da quella che riconosciamo essere la spiaggia di Sidonia. Sulla destra, sul bordo di uno scoglio, si trovano tre delle fanciulle appartenenti al seguito di Europa con le quali ella era intenta a giocare poco prima del rapimento (Eurfc07). Le tre figure, vestite con abiti che non riecheggiano l’antico passato mitico bensì l’epoca contemporanea al manoscritto, sono rivolte verso Europa: una di esse, con le mani aperte davanti a se, sembra chiamarla, l’altra poggia la mano destra sul cuore ed infine la terza, più retrostante, assiste serenamente alla cavalcata marina. Europa, rappresentata mentre cavalca il toro con i capelli biondi mossi dal vento, è seduta di lato con i piedi uniti, con una mano sembra tenersi la veste (Eurfc08), mentre l’altra è sollevata leggermente verso sinistra. Lo sguardo sereno della fanciulla è rivolto completamente al divino animale e nulla sembra turbare la sua persona. Il rapimento di Europa, infatti, in questo testo è narrato secondo un’interpretazione di tipo cristiana che tende a conferire al mito un nuovo significato allegorico: il trasporto di Europa attraverso il mare da parte di Giove in sembianze di toro assume qui una connotazione del tutto positiva, in quanto simboleggiando la redenzione dell’anima umana resa possibile attraverso l’incarnazione di Dio nel corpo di Cristo.
Angela Pilè