14: Giove e Europa

Titolo dell’opera: Il ratto di Europa

Autore: anonimo

Datazione: fine I sec. a.C.- inizio I sec. d.C.

Collocazione: Aquileia, Museo Archeologico (proveniente da Aquileia)

Committenza:

Tipologia: pittura

Tecnica: mosaico (215 x 250 cm)

Soggetto principale: Giove, sotto forma di toro, rapisce Europa

Soggetto secondario: Amore vola innanzi al toro, un Tritone e due delfini seguono in mare il dio

Personaggi: Giove (sotto forma di toro), Europa, Tritone, Amore

Attributi: ghirlande, toro (Europa); toro (Giove)

Contesto: scena all’aperto, in acqua

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://farm1.static.flickr.com/83/234104633_626b251668.jpg

Bibliografia: Fasiolo O., I mosaici di Aquileia, Tiber arti grafiche,  Roma 1915;  Bertacchi L., Basilica, museo e scavi. Aquileia, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1994;  Romualdi A., Il mito di Europa nell’ antichità, in Il mito di Europa. Da fanciulla rapita a continente, catalogo della mostra, Pagliai Polistampa, Firenze 2002; Quercioli M., Aquileia, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2004

Annotazioni redazionali: Il mosaico, di fine fattura ellenistica, era parte della pavimentazione di una stanza di una casa romana di Aquileia situata nella zona nord di Piazza Capitolo. Realizzato con pietre calcaree e pasta vitrea verde e turchina, fu rinvenuto nel 1845 durante uno scavo eseguito a nord della Basilica di Aquileia. Fasiolo (1915) ci informa che il mosaico fu tolto dallo scavo da soldati croati e in seguito venne ricomposto, così come oggi lo vediamo, dal conte Cassis che successivamente lo donò al Museo Archeologico di Aquileia, dove si trova tuttora in una delle Gallerie Lapidarie esterne. All’epoca del rinvenimento il mosaico era integro, non frammentario come è allo stato attuale. In occasione della scoperta, vennero scattate delle foto grazie alle quali è possibile conoscere le fattezze originarie del mosaico.  Probabile pavimentazione per una camera da letto, raffigura un tema utilizzato per le stanze nuziali: il ratto di Europa (Fasiolo, 1915). Europa è condotta via mare presso Creta da Giove, trasformatosi in un toro bianco dalla coda di mostro marino. Il gruppo è preceduto da Amore, che illumina il viaggio verso la nuova terra presso cui Europa è trasportata con una torcia o fiaccola nuziale (Quercioli, 2004) ed è seguito e scortato da un tritone e da due delfini. La figlia di Agenore, dai capelli mossi dal vento, poggia con la mano sinistra sul dorso dell’animale, mentre con la destra tiene una ghirlanda fiorita e quasi la posa sul muso del toro.  La giovane Europa è qui raffigurata completamente nuda ed è dunque epurata di tutte le sue caratteristiche iconografiche originarie. Questo particolare può riferirsi ad un’altra tradizione che riconosceva in Europa una Nereide, secondo quanto tramandato dalla Teogonia di Esiodo dove Europa era citata come figlia di Nereo. La nudità di Europa è un’evidente variazione iconografica rispetto alle rappresentazioni precedenti, dove si trovava rappresentata con abiti suntuosi. Questo particolare, se da una parte intende sottolineare la valenza erotica di cui il mito si è connotato nel tempo, dall’altra esprime anche un’ambiguità interpretativa del mito stesso, che in questo periodo diviene pendant del mito di Frisso ed Elle, che ripropone il viaggio via mare compiuto dai due fratelli sul dorso di un ariete dal vello d’ oro ed in particolare l’accostamento iconografico si fa più preciso dopo l’ annegamento di Elle, quando Frisso continua da solo il suo viaggio verso una nuova terra, la Colchide, proprio come Europa, verso il continente che da lei prenderà il nome. L’ accostamento dei due miti nello stesso sito avviene nei mosaici del ninfeo di Stabia (Cfr. scheda opera 16), come anche nelle pitture pompeiane (Cfr. scheda opera 15). Nel mosaico di Aquileia Europa può essere confusa con una divinità marina (Romualdi, 2002, p. 49) anche se la scena rappresenta il momento del rapimento furtivo di Europa da parte di Giove: Europa si ritrova trasportata via mare all’improvviso, mentre un momento prima si trovava sulla spiaggia ad intrecciare ghirlande di fiori intorno al collo del toro; il passaggio dalla spiaggia al viaggio via mare è talmente veloce, che Europa non fa in tempo a cingere il collo del toro con un’ultima ghirlanda, che le resta in mano.  La presenza di Amore, di un tritone e dei delfini si lega alla tematica amorosa a cui il mito è associato. Il viaggio compiuto via mare da Giove e Europa rappresentava nell’immaginario del tempo il momento successivo alle nozze, quando gli sposi vengono acclamati con un corteo nuziale di cui il tritone e i delfini simboleggiano i partecipanti e si può leggere in questo anche un riferimento a Mosco (Eurfc04). Il mosaico è realizzato tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., in un periodo in cui il mito di Europa conobbe una larghissima diffusione come motivo decorativo soprattutto nei mosaici (Romualdi, 2004).

Valeria Parisi