13: Giove e Europa

Titolo dell’opera: Il ratto di Europa

Autore:

Datazione: I secolo d.C.

Collocazione: Paris, Musèe de Guimet, proveniente da Begram (Afghanistan)

Committenza:

Tipologia: vaso

Tecnica: vetro dipinto (h 16 cm; dm 9,5 cm; base 3,5 cm).

Soggetto principale: Giove sotto l’aspetto di un toro rapisce Europa

Soggetto secondario: un putto assiste al rapimento di Europa

Personaggi: Giove, Europa, putto

Attributi: veste gonfia, toro (Europa); toro (Giove)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Europe_Begram_Guimet_18117.jpg

Bibliografia: Coarelli F., I vetri dipinti di Begram e l’Iliade Ambrosiana, 1960; Kahil L. (a cura di), Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae (LIMC), Artemis Verlag Zurich und Munchen, 1992, vol. IV, p. 38, n. 76; Ages et visages de l’Asia: un siècle d’exploration à travers les collections du Musèè Guimet, Dijon, Musèe des beaux-arts, Paris 1996, pp. 97-99, 106-107; Cambon P. (a cura di), Afghanistan: I tesori ritrovati. Collezioni del museo Nazionale di Kabul, Umberto Allemandi editore, Torino 2007, pp. 3-13, 55-80, 234-235

Annotazioni redazionali: l’opera qui analizzata fa parte di un prezioso tesoro di oggetti ritrovati in uno dei quattro siti afgani scoperti nella prima metà del Novecento. Il sito di Begram, portato alla luce da Mission Hackin intorno al 1939, ci offre una grande varietà di vetri dipinti dall’inestimabile valore storico artistico. Si tratta per lo più di vasi dalla forma conica e allungata, riconducibili alla pittura di epoca ellenistica di Alessandria d’Egitto. I vetri di Begram, come dimostra in particolare anche questo con il Ratto di Europa, furono decorati ricorrendo ad uno stile in cui prevalgono il tratto nero marcato per delineare le forme, e  tonalità più scure dello stesso colore per ottenere le ombreggiature. Il vaso analizzato è stato identificato come uno degli esempi di manufatti realizzati in vetro smaltato ed è probabilmente parte della stessa serie di cui fa parte quello raffigurante il Ratto di Ganimede (http://en.wikipedia.org/wiki/File:BegramZeus%26Ganymede.JPG). Da un punto di vista iconografico la scena principale mostra il momento in cui Giove, trasformatosi in toro, rapisce Europa per condurla sull’isola di Creta. Reale è la corrispondenza tra soggetto dipinto e testo letterario, come dimostra la veste gonfia di Europa qui riportata e citata da diversi autori che hanno descritto il mito di Europa (Eurfc07; Eurfc08), o anche le mani tese e alzate della fanciulla ad indicare il voler chiedere aiuto in seguito al suo rapimento (Eurfc04). Il velo che, teso tra le mani di Europa si gonfia con il vento, è un elemento che torna sia nella tradizione figurativa sia in quella letteraria, come dimostra ad esempio la descrizione che farà qualche secolo più tardi rispetto all’opera qui analizzata, tra III e IV sec. d.c., Achille Tazio (Eufrc14). Il putto, inserito in alto a sinistra dei due protagonisti, conferisce un generale rimando al tema dell’amore più che al soggetto qui rappresentato, cioè il Ratto di Europa. In conclusione, sarebbe utile soffermarci sull’inquadratura della scena che, circoscritta all’interno di un sistema di linee verticali e orizzontali, gialle e rosse, che delimitano lo spazio pittorico, ci dà la possibilità di fruire della narrazione in modo chiaro e lineare.

Raffaella Recchia