10: Giove e Europa

Titolo dell’opera: Europa e il toro

Autore: Pittore dell’Iliupersis (attivo 370-350 a.C.)

Datazione: 360 a.C.

Collocazione: Parigi, Museo del Louvre (proveniente da Taranto)

Committenza:

Tipologia: vaso (cratere a campana)

Tecnica: pittura a figure rosse (48 x 46,50 cm)

Soggetto principale: Giove, sotto forma di toro, si avvicina a Europa

Soggetto secondario: una donna con un’anfora in testa va verso il mare; in alto due fanciulle in conversazione; sulla destra Amore e Venere

Personaggi: Giove (sotto forma di toro), Europa, fanciulle di Tiro, Amore, Venere

Attributi: toro (Europa); toro (Giove); Venere, ali (Amore); putto alato (Venere)

Contesto: scena all’aperto presso uno specchio d’ acqua

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://cartelen.louvre.fr/cartelen/visite?srv=obj_view_obj&objet=cartel_12895_15060_gv022481.002.jpg_obj.html&flag=false

Bibliografia: Trendall A.D, Cambitoglou A., Red figured vases of Abulia, Clarendon press,Oxford 1987, p. 191;  Rolley C., in  La sculpture greque, vol. I, Les origines au milieu du V siecle, Picard, Paris, 1994, pp. 210-212; Romualdi A., Il mito di Europa nell’ antichità, in Il mito di Europa. Da fanciulla rapita a continente, catalogo della mostra, Pagliai Polistampa, Firenze 2002, pp. 39-47

Annotazioni redazionali: Il cratere a campana è conservato al Louvre dal 1825, dopo essere stato oggetto della collezione Durand. È ascritto al Pittore dell’Iliupersis, artista attivo a Taranto nel secondo quarto del IV secolo a.C. Sul lato A si trova un corteo con Dioniso, menadi e satiri festanti; mentre sul lato B è raffigurato il mito di Europa e Giove. Europa è la fanciulla al centro della scena, riccamente abbigliata e adorna di gioielli, che con la mano destra tiene il velo sopra la sua testa dalla principesca acconciatura. La donna ammantata che porta un’anfora alla sua destra, suggerisce che la scena sia ambientata all’aperto e in particolare presso una fonte d’acqua o una spiaggia. Alla sinistra di Europa, è raffigurato un toro proteso in avanti. Nel registro superiore, a sinistra, due giovani fanciulle in conversazione, mentre sulla destra un putto intrattiene una giovane donna. È rappresentato il momento del mito secondo il quale Giove innamoratosi di Europa, si tramuta in toro e si mostra in queste fattezze alla figlia del re fenicio Agenore, che si trovava presso la spiaggia a cogliere fiori insieme alle fanciulle di Tiro. Europa sembra seduta su una roccia, mentre invece si trova presso uno specchio d’acqua, forse la riva del mare; l’errore interpretativo è dovuto ad un tentativo non troppo riuscito dell’autore di realizzazione prospettica (Trendall, 1987). Questa volontà di adesione alla realtà si può notare anche nella figura del toro rappresentato con potenza e vigore. Alla scena presiedono anche Amore e Venere perché il mito di Giove e Europa, nell’antichità, era associato alla tematica amorosa e passionale; dunque per renderlo più fruibile, in ceramica, venivano inseriti nella scena anche Amore e Venere, come ad esempio avviene nel cratere a calice del pittore Asteas del 340 a.C. (Cfr. scheda opera 11), un tempo conservato al Getty Museum di Malibu e recentemente restituito all’Italia. Questo mito viene rappresentato sin dall’antichità, sebbene l’iconografia scelta dal pittore dell’Iliupersis non sia la più diffusa; più popolare all’epoca, sembra essere quella che vede Europa seduta sul dorso del toro. Sappiamo che i ceramisti apuli facevano riferimento ad una fonte scritta particolare, si tratta del poema Europeia, scritto nel VII-VI secolo a.C. dal poeta siciliano Stesicoro. Il testo non è purtroppo giunto fino ai nostri giorni, ma è stato rintracciato come fonte figurativa del mito di Europa in Magna Grecia (Rolley, 1994). Per tutto il IV secolo il mito di Europa viene raffigurato in gran numero nei vasi prodotti nell’ Italia meridionale.

Valeria Parisi