Titolo dell’opera: Europa e il toro
Artista: Pittore di Phiale
Datazione: 440 a.C.
Collocazione: San Pietroburgo, Hermitage
Committenza:
Tipologia: vaso (anfora)
Tecnica: pittura a figure rosse su fondo nero (h. 33,8 cm)
Soggetto principale: Europa, seduta alla amazzone sul dorso di Zeus, sotto forma di toro
Soggetto secondario: uomo anziano sulla facciata secondaria
Personaggi: Europa, Zeus (sotto forma di toro), uomo anziano sulla facciata secondaria
Attributi: toro (Europa); toro (Zeus)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Bibliografia: Beazley J.D., Attic red-figure vase painters, Oxford, Clarendon Press, 1941, p. 161; Robertson M., ad vocem “Europe”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Artemis Verlag Zürich und München, Berna 1988 IV, 1, p. 79; Gosudarstvennyj E., Art of early cultures, Classical antiquities, Oriental works of art, Coins and armour, in The state Hermitage. Masterpieces from the Museum’s Collection, Booth-Clibborn editions, Londra 1994, vol. I, pp. 227-228
Annotazioni redazionali: L’anfora nolana risale al V secolo a.C. e presenta una semplice raffigurazione del momento principale del mito, quando la fanciulla viene rapita da Zeus. Europa è seduta sul toro alla amazzone, la mano destra poggia sul collo del toro, lo sguardo rivolto verso sinistra forse rivolto verso l’uomo anziano raffigurato con un bastone nella facciata secondaria del vaso. Questo personaggio potrebbe essere identificato con Agenore, il padre di Europa, citato nel frammento della tragedia di Eschilo come “vecchio padre”della fanciulla (Eurfc02). L’abbigliamento della principessa rientra nella tipologia della decorazione vascolare dell’epoca ed è attinente allo status di Europa: il peplo che nasconde la mano destra della fanciulla, i capelli ricci raccolti in una coda e il lembo del mantello che si alza sulla spalla destra. Il toro cammina fiero, la gamba anteriore alzata ad indicare il movimento, la leggera torsione dei muscoli e la coda inarcata. L’anfora, conservata al museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, è annoverata come esemplare della pittura vascolare attica entrata nel museo statale russo nel 1928 dalla collezione di M. P. Botkin.
Gabriella Antonacci