Titolo dell'opera: Europa sul toro
Autore:
Datazione: metà VII sec. a.C.
Collocazione: Parigi, Bibliothèque Nationale
Committenza:
Tipologia: frammento di phitos beota
Tecnica: bassorilievo
Soggetto principale: Europa è rapita da Giove trasformato in toro
Soggetto secondario:
Personaggi: Europa, Giove (sotto forma di toro)
Attributi: toro (Europa); toro (Giove)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.musagora.education.fr/europe/europe-en/sculpture.htm
Bibliografia: Le Coste Messeliere P., Au Museé de Delphes: recherches sur quelques monuments archaiques et leur décor sculpté, De Bocard, Parigi 1936, pp. 161-162; Guimond L., ad vocem Europa, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1988, IV, 1, p. 81, n. 91; Capretti E. (a cura di), Il mito di Europa: da fanciulla rapita a continente, Catalogo della Mostra (Firenze 2002-2003), Giunti, Firenze 2002, pp. 41-42; Passerini L., Il mito d' Europa: radici antiche per nuovi simboli, Giunti, Firenze 2002, p. 12
Annotazioni redazionali: Questo frammento di phitos beota, databile intorno alla metà del VII secolo, presenta in rilievo la più antica rappresentazione del mito di Europa; il legame tra la Beozia e questo mito è testimoniato da Pausania, che ci tramanda una tradizione arcaica secondo cui a Labadea, città della Beozia, era documentata una particolare forma di venerazione di Demetra, cui veniva dato il nome di Europa, che sarebbe stata la nutrice dell'eroe Trofronio. Inoltre, il fratello di Europa, Cadmo, può rappresentare un altro valido legame tra Europa e la Beozia, poiché – secondo quanto raccontato da Igino (Eurfc11) – egli, mandato dal padre Agenore alla ricerca della sorella rapita, fondò Tebe in Beozia. Il frammento presenta la scena, che si svolge da destra verso sinistra, di Europa sul toro in corsa. La semplicità arcaica è evidente nei personaggi, che sono sovrapposti secondo un'iconografia che per tutto il V secolo a.C. sarà caratteristica del mito; le zampe anteriori e posteriori del toro molto distese riescono a rendere la percezione di una corsa veloce attraverso il mare fino a Creta, e la velocità del toro è citata in particolare anche in fonti di datazione successiva all'opera, quali Mosco (Eurfc04) e Luciano (Eurfc13). Europa sembra quasi non riuscire a tenersi, poggia una mano, l'unica che riusciamo ancora a vedere, sul collo del toro; le sue gambe invece sono poste entrambe sullo stesso lato. Attenzione è stata data ai particolari che aiutano a connotarla come una principessa: il suo lungo abito presenta una fascia centrale ricamata con motivi floreali, ed al polso porta un bracciale di tipo assiro. Infine la presenza di un toro molto slanciato, caratterizzato da un corpo che è più simile a quello di un cavallo, ma con la coda di un toro, differisce dall'iconografia sviluppata nelle opere successive, dove appare realisticamente più massiccio (Cfr. scheda opera 02; scheda opera 03), e lo apparenta, secondo Le Coste Messeliere (1936), alle immagini dei tori di area creto-micenese.
Andrea Rossetti