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1476-1477

ANGELO POLIZIANO,  Stanze per la giostra del Magnifico Giuliano di Pietro de’ Medici, Libro I, stanze 105-106

Testo tratto da: http://www.liberliber.it/biblioteca/p/poliziano/stanze_de_messer_angelo_politiano_cominciate_per_la_gios_etc/html/libroi.htm

105

Nell'altra in un formoso e bianco tauro

si vede Giove per amor converso

portarne il dolce suo ricco tesauro,

e lei volgere il viso al lito perso

in atto paventosa; e i bei crin d'auro

scherzon nel petto per lo vento avverso;

la vesta ondeggia, e indrieto fa ritorno,

l'una man tiene al dorso, e l'altra al corno.

106

Le 'gnude piante a sé ristrette accoglie

quasi temendo il mar che lei non bagne:

tale atteggiata di paura e doglie

par chiami invan le dolci sue compagne;

le qual rimase tra fioretti e foglie

dolenti Europa ciascheduna piagne.

"Europa", suona il lito, "Europa, riedi",

e 'l tor nuota e talor li bacia e piedi.