Titolo dell’opera: Diana e Callisto
Autore: Jacob Jordaens
Datazione: 1640
Collocazione: Londra, Sotheby’s
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: svelamento di Callisto
Soggetto secondario:
Personaggi: Callisto, Diana, ninfe
Attributi: cani, falce di luna, frecce (Diana)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Mercalli M.-Tozzi S., Il mito di Callisto, in Giorgione e la cultura veneta tra ‘400 e ‘500, cit. pp. 156-157; D’Hulst R. A., Jacob Jordaens, Fonds Mercator, Anversa 1982, pp. 155-160
Annotazioni redazionali: La tela era precedentemente conservata nella collezione Palitz di New York e nel 1973 fu venduta alla Sotheby di Londra. L’opera esprime l’interesse di Jordaens per i soggetti mitologici, in particolare per gli avvenimenti riferiti alle Metamorfosi di Ovidio. L’artista inserisce le figure in un ambiente naturale, ricco e vario, dimostrando la sua formazione fiamminga ed insieme barocca. Sullo sfondo si evidenzia una natura diversificata con molte varietà di alberi, dai forti chiaroscuri, con rocce in mezzo a cui scorrono le acque del fiume. Ovunque si notano presenze di animali, fra cui in primo piano due cani, e alcune oche. In quest’ambiente così maestoso e luminoso s’inserisce il tema mitologico, il momento, cioè, in cui Callisto è costretta a svelare il segreto della sua maternità, conseguenza dell’amore di Giove. In alto a destra, in una posizione quasi regale, si trova Diana, riconoscibile per la falce di luna fra i capelli. La dea guarda Callisto che, ai suoi piedi, è costretta da due ninfe a togliersi le vesti. La mano destra della dea indica la giovane che invece nel suo espressivo dolore volge la mano verso l’alto quasi a chiamare in soccorso gli dei. Ai suoi piedi i due cani rivolgono altrove lo sguardo, sollecitando lo spettatore a guardare il resto della scena, in cui le altre ninfe, a piccoli gruppi, si stanno preparando al bagno, ancora ignare del dramma che si sta vivendo.
Giulia Masone