Titolo dell’opera: Diana e Callisto
Autore: Luca Cambiaso
Datazione: 1570 ca.
Collocazione: Edimburgo, Royal Scottish Academy
Committenza:
Tipologia: disegno
Tecnica:
Soggetto principale: svelamento di Callisto
Soggetto secondario:
Personaggi: Callisto, Diana, ninfe
Attributi: falce di luna (Diana)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Ratti L.G., Istruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova. Descrizione delle pitture, sculture e architetture, ecc. che trovansi in alcune città, borghi, castelli delle due riviere dello stato ligure, 2 voll., 1780, p. 297; Delogou G., Centenari. Luca Cambiaso, in "Emporium", 123, 1927; Griseri A., Una traccia per il Cambiaso, in “Paragone”, 75, marzo 1956, anno VII, pp. 18-19; Frabetti G.-Gabbrielli A.M., Luca Cambiaso e la sua fortuna: Genova, palazzo dell’Accademia, Ente manifestazioni genovesi, Genova 1956; Suida Manning B.-Suida W., Luca Cambiaso, la vita e le opere, Editrice Meschina, Milano 1958, p. 150
Annotazioni redazionali: Si tratta di un’opera assai tarda, databile al 1570 ca.. Presenta uno studio di Luca Cambiaso, relativo alla rappresentazione del soggetto mitologico di “Diana che scopre il fallo della ninfa Callisto”. Una versione di questo soggetto si trova anche in un quadro della Galleria Sabauda di Torino, e in uno della Collezione di Rodolfo II. Il pittore raffigura il momento in cui due ninfe obbligano Callisto a togliersi le vesti per partecipare al bagno nel fiume, obbligandola a svelare il suo segreto. La scena si divide in due gruppi. Nella parte sinistra la figura della dea Diana è riconoscibile in basso a sinistra dalla falce di luna nei capelli e per il gesto giudice della mano che indica il ventre di Callisto. La dea e altre ninfe a lei vicine, sono proiettate in avanti slanciate per osservare ciò che avviene nell’altra parte. Sul lato destro la scena è più concentrata: Callisto ha lo sguardo chino verso il basso, con le braccia raccolte quasi a proteggere il suo segreto, mentre le due ninfe, ripiegate su di lei, hanno le braccia tese per toglierle le vesti. I volti, sia quelli più curati, sia quelli appena abbozzati, esprimono stupore e condanna. In tutta la tela le linee che accentuano la torsione dei corpi e la valorizzazione anatomica di questi indicano in maniera evidente la formazione manieristica di Cambiaso.
Giulia Masone