28: Callisto

Titolo dell’opera: Diana e Callisto

Autore: Tiziano Vecellio

Datazione:  1556-59

Collocazione: Edimburgo, National Gallery of Scotland (collezione duca di Sutherland)

Committenza: Filippo II di Spagna

Tipologia: dipinto 

Tecnica:  olio su tela(188 x 206 cm)

Soggetto principale: svelamento di Callisto

Soggetto secondario: Callisto viene spogliata e trascinata a forza da quattro ninfe; altre cinque ninfe sono intorno a Diana: una la sostiene, una le lava i piedi, un’altra le tiene la faretra con le frecce e altre due tengono una pertica che regge una tenda che ripara Diana

Personaggi: Diana, Callisto, nove Ninfe

Attributi: mezzaluna, arco, frecce, faretra (Diana); velo, ventre rigonfio (Callisto)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti:

Derivazioni: Tiziano Vecellio e i suoi aiuti, Diana e Callisto, 1566 ca., Vienna, Kunsthistorisches Museum (Cfr. scheda opera 33); Peter Paul Rubens, copia del dipinto di Tiziano Vecellio, Diana e Callisto, 1630 ca., Lancashire, Knowsley Hall, collezione conte di Derby (leggermente ridotto rispetto all’originale a causa della foderatura e dell’adattamento al soffitto), dipinto, olio su tela (186 x 198 cm).

Immagine:

Bibliografia: Cagli C., L’Opera completa di Tiziano, Classici dell'Arte Rizzoli, Milano 1969, tav. XLVII- ill.401; Panofsky E., Problems in Titian mostly iconographic, Phaidon, New York-London 1969, pp. 140-141, 156-161;Pallucchini R., Tiziano e il manierismo europeo, Leo S.Olschki Editore, Firenze 1978, tav. 38, 139; Wethey H.E., The paintings of Titian. The mytological and historical paintings , Phaidon, London 1975, vol. III, pp. 74-75; 141-142, ill. 143-148 e 150; Panofsky E., Studi di iconologia, Einaudi, Torino 1976, p. 193; Mercalli M.-Tozzi S., Il mito di Callisto, in Giorgione e la cultura veneta fra ‘400 e ‘500: mito, allegoria, analisi iconologica, De Luca, Roma 1981, pp. 155-160; Gentili A., Da Tiziano a Tiziano, Feltrinelli, Roma 1989, pp. 117-134; Gentili A., Tiziano, "Artedossier", n. 47, Giunti, Firenze 1990; Jaffè M., Rubens. Catalogo completo, Rizzoli, Milano 1989, p. 315, ill. 978; Cieri Via C., Problemi teorici e proposte iconologiche, il mito di Diana nella cultura umanistica, Il Bagatto, Roma1991; Panofsky E., Tiziano, problemi di iconografia, Marsilio, Venezia 1997, pp. 157-165

Annotazioni redazionali: il dipintoreca la firma “TITIANUS F” sul plinto della fontana. Fu iniziato nel 1556 e inviato a Filippo II di Spagna alla fine dell’estate del 1559 assieme al dipinto “Diana e Atteone”. Come scritto da Augusto Gentili non più di sei o sette versi dell’episodio di Diana e Callisto descritto da Ovidio nelle Metamorfosi entrano nel dipinto di Tiziano. In primo piano è collocato l’episodio di Callisto che viene spogliata dalle compagne che si muovono con efficacia e decisione, mentre Callisto muove il braccio in un inutile gesto di difesa. Diana, caratterizzata dalla luna fra i capelli, è colta nel momento di compiere il gesto che da l’ordine di spogliare Callisto. Nella zona di destra  viene ripreso il tema della caccia dove alcune ninfe di Diana, in compagnia di un grosso cane, sfoggiano archi e frecce; tema della caccia presente anche nei due rilievi della fontana, dove si allude al mito di Atteone: nel primo rilievo un cervo è minacciato e messo in fuga da una figura femminile in cui si può pensare di riconoscere Diana; nel secondo rilievo il cervo torna ad accostarsi ad una figura nuda giacente, forse ancora Diana. Dal punto di vista iconografico quest’opera può essere consideratasenza precedenti: le usuali e antecedenti rappresentazioni della cacciata di Callisto non presentano punti di contatto rilevanti con la composizione di Tiziano. Quando viene raffigurata la scoperta della gravidanza Callisto è solitamente in piedi e normalmente la scena è associata a quella della seduzione della giovane da parte di Giove, oppure ai maltrattamenti di Giunone o addirittura alla fuga davanti al figlio, dopo la metamorfosi in orsa; mai si trova rappresentato l’atteggiamento imperioso di Diana, e soprattutto la crudele violenza della spoliazione, con Callisto quasi sdraiata in terra.

Anna Cola