
Titolo dell’opera: Incontro con Arcade
Autore: Giovanni da Udine
Datazione: 1537-1539
Collocazione: Venezia, Palazzo Grimani
Committenza: Giovanni Grimani
Tipologia: bassorilievo
Tecnica: stucco bianco
Soggetto principale: Arcade a caccia sta per uccidere inconsapevolmente Callisto
Soggetto secondario:
Personaggi: Callisto, Arcade, Giove, Ganimede
Attributi: arco e frecce (Arcade); scettro (Giove); coppa (Ganimede)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Mercalli M.-Tozzi S., Il mito di Callisto, in Giorgione e la cultura veneta tra ‘400 e ‘500: mito, allegoria, analisi iconologica, De Luca, Roma 1981, pp. 156-157; Dacos N.-Furlan C., Giovanni da Udine 1487-1561, Casamassima editore, Udine 1987, pp. 165-169; Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi, Lithos, Roma 2003, p. 353
Annotazioni redazionali: Cfr. scheda opera 10. La scena deve essere letta nello sviluppo dei sentimenti dei vari personaggi, che sembrano isolati ognuno nella loro azione, ma sono invece strettamente legati. Nella parte sinistra Arcade si slancia con un movimento agile, tenendo in mano l’arco e la freccia, quegli stessi attributi che aveva assunto Giove per vincere il sospetto di Callisto, nel momento della sua seduzione, apparendole come Diana. L’albero alle sue spalle, sviluppato nella diagonale opposta a quella formata dal corpo di Arcade, sembra accentuare lo slancio del giovane, proiettato in una scena di caccia, inconsapevole di quello che sta accadendo. Nella parte centrale, in una radura, appare Callisto tramutata in orsa. Essa, consapevole del momento critico che si sta svolgendo, sembra guardare Arcade con sentimenti contraddittori che vanno dall’affetto, accentuato dal gesto della zampa alzata, al timore per quello che avverrà. Sulla parte destra la scena si trasferisce nel cielo e mostra Giove che, affiancato da Ganimede, guarda preoccupato l’episodio, rendendosi conto di quello che sta per accadere tra il figlio e la donna da lui amata. Le varie figure rappresentano tre situazioni diverse: Arcade è il giovane entusiasta e pieno di vitalità, felice di poter misurare la sua abilità nella caccia, con tutto il suo corpo slanciato in avanti. L’orsa quasi materna, sembra volerlo accarezzare, alzando la zampa, lacerata dall’affetto e dalla paura. Giove è partecipe, non ha l’impassibilità di signore dell’Olimpo, ma è consapevole di essere la causa di tutto quello che sta avvenendo, e cerca una soluzione. Figlio, madre e padre sono distanti, divisi, ognuno nel suo spazio, ma collegati proprio dal dramma presente nello sguardo di Giove.
Giulia Masone