Titolo dell’opera: Ninfe al bagno
Autore: Palma il Vecchio
Datazione: 1525-28
Collocazione: Vienna, Kunsthistorisches Museum
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: svelamento di Callisto
Soggetto secondario:
Personaggi: Callisto, Diana, ninfe
Attributi: ventre rigonfio (Callisto)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Ballarin A., Palma il Vecchio, I maestri del colore, 64, Fabbri, Mlano 1965, p. 252; Mariacher G., Palma il Vecchio, Bramante editrice, Milano 1968, p. 77; Pignatti T., The Golden Century of Venetian Painting, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles 1979, pp. 60-61; Rylands P., Palma il Vecchio, Cambridge University Press, Cambridge 1992, p. 228
Annotazioni redazionali: La tela, sconosciuta ai critici prima del 1930, quando fu trasferita nel Kunsthistorisches Museum, è nel complesso ben conservata, ad eccezione di una parte del bordo superiore, che è stata rimossa, tagliando le montagne e le cime degli alberi. Il titolo attribuito all’opera è quello di “Ninfe al bagno”. Secondo Mariacher, e più recentemente Demus, la tela rappresenterebbe Diana e le sue ninfe, con Callisto, in piedi sulla sinistra, nel momento di essere scoperta. Tale supposizione non è però supportata in maniera chiara, in quanto il nudo sdraiato al centro non ha nessuno degli attributi con i quali di solito viene identificata Diana. Oltre a ciò la dea non presenta né un atteggiamento di sorpresa, né di irritazione nei confronti di Callisto. A sostegno, invece, dell’ipotesi dei due critici, che identificano nella scena il momento della scoperta di Callisto, sta proprio l’atteggiamento di quest’ultima, che, unica fra tutte le ninfe, si trova sola in un lato e sembra quasi acconsentire con fatica alla necessità di spogliarsi per bagnarsi nelle acque del fiume. Mentre le altre ninfe, infatti, sono serene e godono, in mezzo al verdeggiare degli alberi, di questo piacevole momento, la posa di Callisto, con il volto chino verso terra, mostra quasi un sentimento di malinconia ed anche di pudicizia. La figura della dea e quella di Callisto, pur collocate in mezzo ad altre numerose ninfe, sembrano stagliarsi, solitarie: la prima nella sua regale luminosità, sullo sfondo scuro del fiume, l’altra quasi al limite della tela, isolata dal resto del gruppo.
Giulia Masone