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Gabriel Symeoni, La vita et metamorphoses d’Ovidio

 

CALISTO INGANATA DA GIOVE

 

Prendea Calisto, vergin di Diana

(Di quella Dea, che del mio parto è madre)

Riposo un dì vicina à una fontana,

Di caciar stanca in selve oscure e adre

Eccoti Giove, che con faccia humana

Diana par, non di Diana pare,

L’abbraccia, ne le lascia scior la lingua

Sin che la nymfa del suo seme impingua

 

CALISTO BATTUTA DA GIUNONE E MUTATA IN ORSA

 

Gravida fatta e partorito Arcade

(Cosi il figliuol nato in Arcadia ha nome)

Fugge Calisto le più note strade,

ch’à Diana tornar non vede come:

Ma non può l’infelice libertade

Tanta trovar, che presa nelle chiome

Giunon non l’habbia, e (sgraffignata et morsa)

Il bel viso cangiato in horrida Orsa.

 

CALISTO EIL FIGLIUOLO DIVENTATI DUE STELLE

 

Dolente e sola il più segreto calle

Pur ricerca Calisto in forma nuova,

Scotra il figliuol, che per la chiusa valle,

Fa di caciar le fiere ultima prova.

Questa anco vista, e tolta dallespalle

Una saetta, par ch’il braccio muova

Per trarle, all’hor che con paterno zelo

Giove ambo gli rapì, fatti orsi, in Cielo