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Niccolò degli Agostini, Tutti li libri de Ovidio Metamorphoseos tradutti dal litteral al verso vulgar con le sue allegorie in prosa

 

DE GIOVE, E DE CALISTO

 

Mentre che Giove cosi procurando

la terra andava exarsa dal gran sole

riscontro a caso non se imaginando

in un bel pian adorno de viole

cosa chel fe ristar molto pensando

come udirete in simplici parole

perche in Arcadia lui senera entrato

sito a la dea Diana dedicato.

 

E come io dissi in uno praticello

riscontro a caso una leggiadra figlia

detta Calisto, de si accorto, e bello

viso, chera a vederlo meraviglia

a la gratia del qual firmossi quello

tenendo pur in lui fisse le ciglia

e li parea si vago, e tanto grato

che subito di lui fu inamorato.

 

Usata era costei de gir con larco

e le saette, per le selve folte

sequitando Diana in ogni varco

per esser una di sue nimphe molte

e mentre damoroso penser carco

mirava Giove le sue treccie sciolte

lei sopra un cespo darbor giu dipose

larco e li stral, e ariposar si pose.

 

Alhor Giove in Diana si cangioe

et ando presto dove Calisto era

e come far solea la salutoe

perche propio parea Diana vera

vedendola Chalisto in pie levoe

e la raccolse con benignia ciera

et Giove poi cha lei shebbe accostato

labracio stretta, egli hebbe un baso dato.

 

Nel toccar de la bocca delicata

Iupiter con le labra tanto affetto

li mostro, che la nympha spaventata

si fu, ch dhuom connobbe il baso infetto

e volentier sene sarebbe andata

ma Giove la tenea come vho detto

in braccio si, che non puote fuggire

e consentir convenne al suo desire.

 

Giove comhebbe havuto il suo disio

da Calisto, nel ciel fece ritorno

accio che Giuno per tal caso rio

non facessi a la nimpha qualche scorno

laqual dapoi chel tonante Idio

si parti, per dolor larco suo adorno

e le saette sul cespo lascioe

e per le selve sola sinandoe.

 

Ma come volse il suo fatal destino

che fuggir non si puo, shebbe a incontrare

con dea Diana in un bosco vicino

e da lei da lontan se udi chiamare

e temendo di Gioue a capo chino

Calisto da la dea non volse andare

anzi a fuggir da lei tutta si diede

qual agniel che da longi el lupo vede.

 

Diana come la vide fuggire

da la sua faccia si meravigliava

e con le nimphe la prese a sequire

perche di qualche error si dubitava

lei come vide latre prese ardire

e con il capo basso a lei tornava

excusandosi meglio che potea

con dir che conosciuta non lhavea.

 

Cosi dapoi con vergogniosa fronte

Calisto con le nimphe incompagnia

giunsero andando ad una chiara fonte

polta in una secreta e strana via

acanto un lieto, e dilettuol monte

dove la diva lor con voce pia

li comando che tutte si spogliassero

et nele lucide acque si lavassero.

 

Le vaghe nimphe al suo comandamento

subitamente igniude si spogliaro

e luna dopo laltra in lacque dentro

con piacer infinito, e festa enraro

e fu la sponda colma di spavento

tutta tremante Calisto lassaro

che per non far palese il suo gran fallo

non vuolle entrar nel liquido christallo.

 

Diana comando vedendo questo

che Calisto da lor tutte pigliata

tal che fu da le nimphe presa presto

a suo malgrado, e da lor dispogliata

coli gli fu pel ventre manifesto

e ladea chera lei con homo stata

essendoli gia quel cresciuto molto

per il sceme c’havea di Giove accolto.

 

Alhor diana con superba ciera

la svergognio, dicendo ai meretrice

comhai tu ardir ne la pudica schiera

pe le mie nimphe intrar lieta, e felice

misera la tua forte accerba, e fiera

dunque di starmi appresso ti fai lice

non star piu meco qui presto esci fuora

de la mia compagnia, va in tua malhora.

 

Calisto udendo con voce pietosa

tutta la cosa a lei volea narrare

ma Diana sdegniata, e furiosa

le sue parole non vuolse ascoltare

cosi Calisto afflitta, e dolorosa

da la dea si parti senza indugiare

e nel andar pregava gi alti dei

che pieta havesser de suoi casi rei.

 

DE CALISTO ET ARCADE MUTATI IN ORSI

Mentre per boschi indomiti, e selvagi

la misera Calisto errando giva

la dove mai entror di Phebo iraggi

per piu duna riposta, estrana riva

un picciol fanciulletto parturiva

ilqual per dir di lui la veritade

fu da la nimpha nominato Arcade.

 

Giuno chera nel ciel comhebbe visto

il figiluol del suo sposo gienerato

discese in terra, e venne da Calisto

col cor verso di lei forte turbato

e per farli sentir amaro acquisto

del dolce ch con Giove avea gustato

la piglio per le chiome iratamente

e la percosse molto stranamente.

 

La poverina aprendo ambe le braccia

volea  misericordia dimandare

quando che Giuno con turbata faccia

subito in orsa la fece cangiare

e per la folta selva la caccia

con crudelta tollendoli il parlare

accio chal sposo suo Calisto pivi

non potessi piacer, ni ancho ad altrui.

 

Ben che la dea di lhumana presenza

cangiasse Caliston, pur gli ristoe

come prima intelletto, e conoscenza

e sol de la sua effigie la privoe

per darli maggior duol,e penitenza

tanta passion di terror suo portoe

e questa e la cagion del suo muggiare

E del suo sempre il capo al ciel levare.

 

Costei come li vide convertita

in orsa, comincio per boschi gire

lassando il figlio con doglia infinita

che a certi dopo fu dato a nodrire

e fece sempre solitaria vita

e se da longi vedeva aparire

de gliorsi prestamente li fuggia

perche di lor non poca tema havia.

 

E ben che Lycaon suo padre in lupo

fussi mutato dal tonante Giove

fe in desta selva, o in monte,o in loco occupo

lo ristranava sene giva altrove

per non ricever qualche danno, e stupro

conoscendolo pien de astututie nove

perche quel animal hebbe dal cielo

non mutar vitio se ben muta il pelo.

 

Eran passati forse quindeci anni

che Calisto era tramutatain orsa

et era vissa con gravosi affanni

solerta, e per piu duna selva scorta

quando pe poner fin a li suoi danni

da Giupiter un giorno fu soccorsa

perche in Arcade il suo figliuol scontrosse

e lieta verlo quello andar si mosse.

 

Arcade era gia grande divennuto

e per le selve con larco, e li strali

giua cacciando il giovine saputo

cerui, lepri, conigli, orsi, e cengiali

costui che vide si com homo astuto

lorsa, temendo de futuri mali

che col capo alto facendoli festa

incontra li venia per la foresta.

 

Se firmo presto sopra un stretto varco

con le sue forze nobile e leggiadre

et pote il meglior stral c’havea fu larco

con quel volendo saettar la madre

ma il giusto Giupiter ch mai fu parco

per porli ne le sue celesti squadre

di quel havendo il gran periglio visto

hebbe pietade di le sua Calisto.

 

E prestamente giu del ciel discese

come colui che veder non soferse

la morte di Calisto si palese

et Arcade in una orsa anchel converse

poi cosi luna e laltra in braccio prese

e le fe stelle in ciel lucide, e terse

poco fin hor chiamata e la maggiore

orsa, Calisto, e Arcade la minore.

 

Quando Giunon intese il caso strano

di lorse fatte stelle, e poste in cielo

subito si callo nel mar Occeano

e disse a Thetis con fervente zelo

e con parlar pietoso, humil, e piano

Il ver di queste stelle non ti celo

et cosi aglialtri maritimi dei

accio sapiate isuoi successi rei.

 

Indi li comincio tutto a narrare

che cosa li parea purtroppo strana

a Giuno di veder in cielo stare

mutata in stella chiara una putana

e accio non le lassassero bagniare

in mar prego gli dei con voce humana

e questa e la cagion che queste stelle

come fan laltre non si moven elle.

 

Fatto questo Giunon fece ritorno

in ciel guidata da li suoi uccelli

choniun d gliocchi dargo essendo adorno

divenero pavon dipinti, e belli

si come si muto con grave scorno

di bianco in nero per suoi detti felli

il corvo, coli questi si cangiaro

per gli detti occhi ch ben gli ornaro.

 

 

Allegoria di Calisto et Arcade

 

La allegoria di Calisto e Arcade convertiti in orsi e historia, onde sapiamo Giove esser stato figliuolo di Saturno re diCrete e fue inamorato di una detta Calisto vergine, laquale con li suoi sottili impegni si la corruge. Onde dice Ovidio che la fue fatta orsa, questo non importa altro se non che la donna che e data a corruptione e fatta si come orsa, la quale per li philosophie affigurata e apropriata alla corruptione. Calisto se ingravido di Giove e fece uno figliuolo chiamato Arcade, imperho chel fue nodrito in Arcadia, e de quindeci anni gli fue detto chello era figliuolo di una meretrice, per la qual ce fa lui torno in Creta e vuolse uccidere Giupiter suo padre dove lo onnipotente Idio lo puni e uccise lo di subitana morte e questo e ad exemplo che nullo figliuolo die offendere ne patre ne matre, e anchor per quello chel figliuolo vuole fare gli Philosophi posero il loro nome fra le stelle a terrore delle donne giovani, e per il nome della madre porta el figliuolo quello medesimo nome e perho posero li nomi loro in quelle stelle non danno alli marinai alcuno segnio ma sono immobile e non vengono allo Orizzonte dove si possino bagniare, e perho dice che stano ferme.