Titolo dell’opera: Apollo trafigge Coronide
Autore: Domenico Zampieri, detto Domenichino (1581-1641)
Datazione: 1616-1618
Collocazione:Londra, National Gallery (già Frascati, Villa Aldobrandini)
Committenza: Cardinale Pietro Aldobrandini
Tipologia: dipinto murale
Tecnica: affresco staccato
Soggetto principale: Apollo uccide Coronide
Soggetto secondario:
Personaggi: Apollo, Coronide
Attributi: arco, frecce (Apollo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.nationalgallery.org.uk/paintings/domenichino-and-assistants-apollo-slaying-coronis
Bibliografia: Spear R.E., Domenichino, Yale University Press, New Haven – Londra 1982, vol. 1, pp. 195-197 e 200-201; Domenichino. 1581-1641, a cura di Strinati C. e Tantillo A., Electa, Milano 1996;
Annotazioni redazionali: L’affresco, staccato nel XIX sec. e oggi conservato dal 1958 alla National Gallery, fa parte di una serie di 10 opere che decoravano la cosiddetta Sala di Apollo nella Villa Aldobrandini a Frascati e che rappresentavano scene della vita di Apollo. Lo schema generale della stanza, oggi ricostruibile solo grazie ad alcuni disegni, in origine ricordava quello della Loggia di Raffaello alla Farnesina. Lo scorticamento di Marsia si trovava al di sopra della porta, sulla sinistra si trovavano: Apollo e Pitone, Apollo che uccide due Ciclopi, Il Giudizio di Mida, Apollo e Dafne, La trasformazione di Ciparisso. Lungo il lato destro invece: Apollo protegge la testa di Orfeo, Apollo e Nettuno con Laomedone, Mercurio ruba le greggi di Admeto, Apollo uccide Coronide. Il programma iconografico fu ideato fa Monsignor Agucci e per l’esecuzione del ciclo Domenichino si avvalse di alcuni collaboratori, come ad esempio Alessandro Fortuna, Giovanni Battista Viola e Tommaso Passignano. Il momento del mito raffigurato è quello in cui Apollo uccide Coronide colpendola con una freccia. Rispetto ad altre opere, quella del Domenichino si contraddistingue per il virtuosismo della figura di Apollo raffigurato in volo mentre ha appena lanciato la sua freccia e per l’abilità nella descrizione del paesaggio, dove possiamo notare sullo sfondo una costruzione. Rispetto alla tradizione iconografica del mito, invece, si nota l’assenza nell’affresco del corvo che rileva ad Apollo il tradimento di Coronide.
Agnese Altana