13: Apollo e Coronide

Titolo dell’opera: Apollo e Coronide

Autore: Adam Elsheimer (1578-1610)

Datazione: 1607-1608

Collocazione:Liverpool, Walker Art Gallery

Committenza:

Tipologia:

Tecnica:

Soggetto principale: Apollo raccoglie erbe per tentare di riportare in vita Coronide

Soggetto secondario: preparazione della pira dove verrà bruciato il corpo di Coronide

Personaggi: Apollo, Coronide, altri personaggi

Attributi: freccia (Apollo)

Contesto: Scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.wga.hu/art/e/elsheime/apollo_c.jpg

Bibliografia:

Annotazioni redazionali: L’immagine è di difficile interpretazione, l’autore sceglie di rappresentare un momento del mito fin’ora mai riprodotto. Coronide è raffigurata ferita al fianco da una freccia insanguinata ai piedi del giaciglio, mentre Apollo, la cui identificazione è dubbia e difficile da accertare, raccoglie da terra qualcosa. Possiamo ipotizzare che il momento descritto faccia riferimento ad un passo del testo di Ovidio in cui viene narrato che Apollo dopo aver ucciso Coronide, pentitosi del suo gesto, tenta inutilmente di riportarla in vita con vari rimedi medici, mentre già si prepara la pira dove verrà bruciato il corpo. In diversi testi medievali e rinascimentali si fa riferimento al tentativo di Apollo di rianimare l’amata (Boccaccio, Agostini, Dolce, Anguillara), ma l’esempio più eloquente è probabilmente il passo di Niccolò degli Agostini, in cui si fa riferimento alla raccolta di erbe curative da parte del dio:

Poi con una di lor percosse forte

La sua donna nel petto iratamente

E poi che gli hebbe donata la morte

Fe come quello che tardi si pente

Perché maledicendo lempia sorte

corse per dargli agiuto prestamente

E pigliò lherbe, ma non fu sì presto

Che spirò lalma dal corpo funesto

Agnese Altana