Titolo dell'opera: Ercole bambino con Minerva e Giunone
Autore: Eugene Delacroix (Charenton - Saint Maurice 1798 - Parigi 1863)
Datazione: 1852
Collocazione: Parigi, Museé Carnevalet
Committenza:
Tipologia: disegno
Tecnica: schizzo a olio, 24 x 41 cm
Soggetto principale: Giunone con la mano destra sul petto nell'atto di scoprirsi il seno per allattare il piccolo Ercole che le viene dato da Minerva.
Soggetto secondario: nell'angolo a sinistra si vede Alcmena dolorante inginocchiata che assiste alla scena
Personaggi: Giunone, Ercole bambino, Minerva, Alcmena
Attributi: pavone, nudità (Giunone); civetta, scudo (Atena)
Contesto: in un prato, arbusti alle spalle di Giunone
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Davidson Reed J., The Oxford guide, to classical mytological in the arts 1300 - 1990, Oxford University Press, New York-Oxford 1993, vol. 1, p. 525; Rossi Bertolato L., L'opera pittorica completa di Eugenio Delacroix, Rizzoli, Milano 1972, p. 123; Johnson L., The painting of Eugene Delacroix. A critical catalogue, Oxford 1989, p. 152
Annotazioni redazionali: il disegno è preparatorio per i dipinti del soffitto e del fregio del Salone della Pace all'Hotel de Ville, andati distrutti nell'incendio del 1871. Il cielo si sviluppava su un soffitto circolare, fra otto cassettoni ed era completato da undici lunette distribuite fra le porte, le finestre e l'altro caminetto. Al centro del soffitto "la pace consola gli uomini e riconduce l'abbondanza" in cui è rappresentata la Terra (in basso al centro) dilaniata dalle lotte che l'hanno disseminata di cadaveri (a destra) si rivolge alla Pace, radioso in un cielo che sta liberandosi dalle nubi, e che Cerere si accinge a coronare di spighe; la serenità della dea mette in fuga Marte e le Erinni e la Discordia, la quale cerca riparo nelle Tenebre, mentre in basso un soldato spegne sotto il piede la torcia della distruzione; in alto sul trono, Giove impugna i fulmini, minaccioso contro gli dei che insidiano la pace terrestre. Il tema si collega a quello degli altri elementi del cielo. I cassettoni erano dipinti su tela e raffiguranti Venere, Bacco, Marte, Mercurio, Clio, Nettuno, Cerere e Minerva. Le lunette invece raffiguravano La nascita di Ercole, Ercole al bivio, La pelle del leone Nemeo, Ercole trasporta sulle spalle il cinghiale di Erimanto, La Sconfitta di Ippolita, La liberazione di Issione, L'uccisione di Nesso, L'incatenamento di Nereo; Il soffocamento di Anteo, Alcesti riportata dagli Inferi; L'eroe ai piedi delle sue colonne; La vittoria sul mostro marino. L'abbozzo di Delacroix si rifà alla tradizione secondo la quale Alcmena tenendo la gelosia di Era, avrebbe esposto il piccolo Eracle alla nascita, nei di Argo in un luogo che portò in seguito il nome di "Pianura di Ercole". Atena ed Era si trovarono a passare di lì. Atena stupita per il vigore del neonato e per la sua bellezza, chiese ad Era di offrirgli il seno. Era acconsentì, ma Eracle succhiò con tanta forza che ferì la dea. Quest'ultima lo scagliò violentemente lontano da lei. Atena lo raccolse, lo riportò da Alcmena e le ordinò di allevare il bambino senza timore. Il momento rappresentato da Delacroix è proprio quello in cui le due dee hanno appena trovato il bambino e Atena lo porge a Giunone per far in modo che ella lo allatti.
Giovanna La Padula