16: Via Lattea

Titolo dell'opera: La creazione della Via Lattea

Autore: Pietro Paolo Rubens (1577 - 1640)

Datazione: 1636 - 1638

Collocazione: Madrid, Museo Nacional del Prado n° 1668

Committenza: Filippo IV re di Spagna

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela, 181 x 244 cm

Soggetto principale: Giunone allatta il piccolo Ercole sotto lo sguardo di Giove

Soggetto secondario:

Personaggi: Giunone, Ercole fanciullo, Giove

Attributi: carro trainato da due pavoni (Giunone); aquila, fulmini (Giove)

Contesto: cielo notturno, tra le nubi

Precedenti: Rubens, La creazione della Via Lattea, dipinto preparatorio (Cfr. scheda opera 15)

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Davidson Reed J., The Oxford guide to classical mythological in the arts. 1300-1990, Oxford University Press, New York-Oxford 1993, vol. I; Van de Wall H., Iconoclass, An Iconographic Classificatio System, North Holland Pubblishing Company, Amsterdam-Oxford-New York 1980, pp. 185-186; Cook A.B., Zeus, University Press, Cambridge 1940, vol. III, pp. 92-94; Alpers S., The decoration of the Torre de la Parada, Bruxelles 1971; Jaffè M., Rubens. Catalogo completo, Rizzoli, Milano 1989, p. 360, n. 1294; Hind A.M., Catalogue of drawing by dutch and flemish artist preserved in the department of prints and drawings in the British Museum, London 1925

Annotazioni redazionali:  In questo dipinto è rappresentato il momento in cui Giunone allatta il piccolo Ercole dal seno; il latte fuoriuscito creerà la Via Lattea, secondo quanto racconta Igino nel Poetikon Astronomicon. Alle spalle dei due protagonisti si trova Giove che con aria pensosa osserva la scena. Nel bozzetto la figura di Giove pensieroso alla spalle di Giunone non c'è. In realtà entrambe le tradizioni sia quella risalente a Diodoro Siculo che quella risalente ad Eratostene non parlano del fatto che fu il padre degli dei a condurre il piccolo Ercole sul petto di Giunone. Nel dipinto di Tintoretto (Cfr. scheda opera 10) l'azione è ancora in pieno svolgimento ed è molto vicina a ciò che ci raccontano Cartari, Lilio Gregorio Giraldi e Natale Conti. Rubens non è il primo a seguire la tradizione testuale, già Iacopo Zucchi (Cfr. scheda opera 11) cinquant'anni prima nella camera degli Elementi a Villa Medici aveva rappresentato la medesima scena in cui Giunone era sveglia e Giove era alle sue spalle. Nella tradizione testuale Giove assume tale atteggiamento lo racconta Esiodo nel Catalogo delle Donne : "...come far nascere /un difensore del male per gli dei e per gli uomini che si/nutron di pane....Quivi assiso egli meditava/una mirabile impresa nell'animo suo." Il gesto di Giunone è molto materno. La dea è consapevole di stare allattando. Secondo Julius Held questa iconografia si rifà alla tradizione risalente a Diodoro Siculo, riportata poi da alcuni autori del XVI secolo. Nel testo di Giovanbattista Cinzio Giraldi edito a Modena nel 1557, si legge "Egli, succiando il latte, in guisa strinse/ La mamma alla matrigna, che le venne/ La lagrima sù l'occhio, anchor che finse/ Nulla sentire, e'n in dolor rattenne, / La fiera ambascia al fin costrinse, Che il il suo duro succiar più non sostenne/ Et qual donna, cui d'ira il cor trabocca, Gli trasse la mammella dalla bocca. Lo studioso Held, comunque mette in relazione il dipinto con l'emblema del testo di Alciati del 1546, in cui una Giunone molto maternamente sta allattando il piccolo Ercole. La inscriptio recita "In Nothos", mentre la subscriptio allude all'inganno subito da Giunone. Manca in questo dipinto la nascita del Giglio. Il dipinto fa parte della serie commissionata da Rubens da Filippo IV tramite il cardinale infante Ferdinando dalla cui lettera del 20 novembre 1636 si evince che in quella data il lavoro era già avviato nello studio del pittore. Delle 63 scene mitologiche dipinte per la Torre, 41 rappresentano soggetti tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, 20 trattano soggetti non contenuti nelle Metamorfosi, 9 rappresentano soggetti allegorici. Nella maggior parte dei casi le fonti per le scene mitologiche sono le xilografie delle edizioni illustrate delle Metamorfosi. Secondo la Alpers i soggetti mitologici si basano su tre fonti: l'edizione di Lione del 1557, quella di Leipzig del 1582 e le xilografie del Tempesta del 1606. Per quanto riguarda l'Origine della Via Lattea non possiamo riferirci alle edizioni illustrate delle Metamorfosi, né tantomeno è probabile che Rubens conoscesse il dipinto di Tintoretto.

Giovanna La Padula