11: Via Lattea

Titolo dell'opera: La nascita della Via Lattea

Autore: Iacopo Zucchi (Firenze 1541 - Firenze o Roma 1590)

Datazione: 1584-1587

Collocazione: Roma, Villa Medici, Camera degli Elementi

Committenza: cardinale Ferdinando de’ Medici

Tipologia: dipinto

Tecnica: tempera su tela

Soggetto principale: Ercole bambino allattato da Giunone, alla presenza di Giove

Soggetto secondario:

Personaggi: Giunone, Giove, Ercole bambino

Attributi: due pavoni, gocce di latte, gigli, via lattea (Giunone); aquila (Giove)

Contesto: la scena avviene su una nuvola al di sotto della quale si trova un'antica città. In primo piano un terreno verdeggiante e fiorito

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Chastel A., Villa Medicis, Roma 1991, vol. III, p. 112;Cieri Via C., Dal mito alla storia. Tempo e luoghi della rappresentazione mitologica del Rinascimento, Dispense dell'anno accademico 1999-2000 del corso di Iconologia e iconografia

Annotazioni redazionali: il dipinto si trova nella camera degli Elementi, nel fregio sottostante il soffitto dove al centro è rappresentata la scena delle Nozze di Giove e Giunone officiate dalla loro madre Opi. Manca sul soffitto il riquadro dell'angolo nord-est che si riferisce all'affresco che stiamo analizzando. I riquadri negli angoli rappresentano i quattro elementi, già presenti nel pannello centrale sotto le spoglie di Giove (il fuoco), Giunone (l'aria), Plutone (la terra), Nettuno (acqua). Le nozze rappresenterebbero la fase iniziale del processo cosmogonico a cominciare dalla trasmutazione degli elementi: l'unione del fuoco (Giove) con l'aria Giunone). Il risultato è la prima procreatio che corrisponde al fenomeno atmosferico del fulmine nel riquadro sud-est con la personificazione del fulmine, del tuono e del lampo, che corrisponde alla qualità del caldo. Ad esso segue il passaggio dall'aria all'acqua secondo le qualità dell'umido, - raffigurato nel riquadro a nord-ovest l'arcobaleno, ossia Iris, con altre due figure una con una pietra e una con la colomba sono le personificazioni del pesante e del leggero. Il terzo stadio della descensio elementorum ex aqua è rappresentato dalle personificazioni della neve, della grandine e del gelo corrispondenti alla qualità del freddo. Il quarto riquadro che fino al 1978 era occupato da un' Adorazione del vitello d'oro doveva rappresentare l'ascensio elementorum, il passaggio dalla terra all'aria, vale a dire le ninfe delle comete, della Via Lattea e dell'aurora boreale. Gli ultimi due pannelli ottagoni sono illustrati con le immagini di Marte e una figura femminile con un ramo d'ulivo Ebe, anch'essa figlia di Giunone, sorella di Marte (sarà la sposa di Ercole una volta che egli sarà assunto fra gli dei) personificazione della giovinezza e dell'abbondanza. Le scene mitologiche del fregio sono collegate al soffitto: quelle centrali alle quattro qualità, il secco tramite Saturno che divora i figli, l'umido con la Nascita di Marte; il calore con l'episodio di Io, il secco con la Creazione della via Lattea; le scene laterali sarebbero in riferimento al mescolamento degli elementi. Iacopo Zucchi nel suo Discorso sopra li Dei dei Gentili, spiega come è avvenuta la creazione della Via Lattea attraverso l'allattamento di Ercole basandosi sulla tradizione che da Eratostene era giunta nel Cinquecento attraverso le traduzioni di Igino e la pubblicazione dei Geoponica nel 1538 a Venezia.

Giovanna La Padula