Titolo dell'opera: Allattamento di Ercole
Autore: Giulio Pippi detto Romano (Roma, 1499 - Mantova, 1546)
Datazione: 1530-1540
Collocazione: Londra, Collezione Dr. Ephraim Shapiro
Committenza: Ercole Gonzaga
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: Ercole allattato da Giunone sotto lo sguardo di Atena.
Soggetto secondario:
Personaggi: Ercole bambino, Giunone, Minerva, satiro, Ninfa, puttini
Attributi: elmo, scudo con medusa (Atena); pavone (Giunone); orecchie e corna caprine (satiro); nudi (puttini);
Contesto: bosco
Precedenti:
Derivazioni: incisione di Jean Louis Delignon
Immagini:
Bibliografia: Davidson Reed J., The Oxford Guide to classical mythological in the Arts. 1300-1990, Oxford University Press, New York - Oxford 1993, vol. I, p. 525; Massari S., Giulio Romano pinxit et delineavit, Palombi, Roma 1993;Hartt F., Giulio Romano, New Haven 1958, n° 274
Annotazioni redazionali: L'allattamento di Ercole è ricordato nell'inventario dei Gonzaga del 1627 e nella corrispondenza del mercante fiammingo Nys che l'aveva visto nella cappella dell'Angelo Custode in Palazzo Ducale a Mantova e lo descrive come una donna che allatta un bambino. Il dipinto doveva far parte di un ciclo di quadri eseguiti da Giulio Romano sotto la guida di un mitografo rinascimentale. Il mito secondo Diodoro Siculo narra che il piccolo Eracle fosse stato abbandonato in un campo fuori dalle mura di Tebe, dalla madre che temeva la gelosia di Giunone. Passando di là Minerva su istigazione di Giove, convinse l'ignara Giunone a prendersi cura del bimbo e ad allattarlo. Il neonato si aggrappò al seno con tanta forza da far gridare Giunone, ma grazie al suo latte Eracle divenne immortale. La presenza di putti aggrappati al tronco di un albero e di un satiro che assiste alla scena insieme ad una ninfa sono probabili riprese di una scultura antica al tempo presente nella collezione Gonzaga.
Giovanna La Padula