02: Via Lattea

Titolo dell'opera: L'allattamento di Herakles

Autore: anonimo incisore del sec. IV - III a. C.

Datazione: sec. IV - III a. C.

Collocazione: Firenze, Museo Archeologico

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: specchio etrusco graffito

Soggetto principale: Herakles allattato da Hera, alla presenza di Apollo, Mean, Turan, Tinia.

Soggetto secondario: In alto un satiro che si beve, ed in basso nel manico (un genietto alato) Epiur

Personaggi: Herakles, Hera, Apollo, Mean, Turan, Tinia, Sileno ed Epiur

Attributi: barba, pelle di leone, clava (Herakles); folgore (Tinia/Zeus); ramo d'alloro (Apollo); patera (Sileno); genietto alato, bulla etrusca (Epiur); collana apendenti (Turan)

Contesto: costruzione architettonica di cui si vede trabeazione e particolare superiore di quattro colonne con capitello a volute

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: 

Bibliografia: Monaco G., Uno specchio etrusco del Museo Archeologico di Firenze colla rappresentazione di Herakle allattato da Hera, in "Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia", Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1932, vol. VIII; Cook A.B., Zeus, University Press, Cambridge 1940, vol.III, pp. 92-94; Renard M., Hercule allaité par Junon, Hommagè a Jean Bayet, Bruxelles 1964; Van de Wall H., Iconoclass, An Iconographic Classificatio System, Amsterdam 1973

Annotazioni redazionali: Lo specchio di Firenze è diverso in tre zone nel senso dell'altezza. nella zona inferiore, costituita dalla targhetta al passaggio dal manico allo specchio c'è una figura di fanciullo, il giovinetto alato, qui senza indicazione graffita, ma riconoscibile in quanto presente in molti altri specchi etruschi. Il genietto ha un'etrusca bulla al collo mentre gioca con due pallottole. in alto è sdraiato un silano che sta libando il vino da una patera e sembra sporga da un terrazzo sovrastante il luogo della scena principale. Questa è costituita da sei personaggi di cui quattro in piedi e un assiso. Herakles, rappresentato come un uomo adulto e barbuto avvolto della pelle del leone Nemeo ed appoggiato con la mano destra sulla clava si china in avanti per avvicinare la bocca al seno offerto da Hera cosciente. Le divinità presenti riconoscibili, da sinistra a destra in piedi sono Apollo (col ramo d'alloro), Mean, Turan/Afrod, Tinia/Zeus (con lo scettro). La mano destra di Tinia/Zeus indica una tabellina, ove appare un'iscrizione etrusca, di cui di cui si sono interpretate le ultime tre linee: eco: sren: tua: ixnac: Hercule: unial: clan: Ora: sce. Herakles filgio di Giunone. (Hercule: Unial: Clan). Il Ducati vi vede la rappresentazione della riconciliazione di Herakles, entrato nell'Olimpo, con Hera. L'artista etrusco tratta con molta libertà il mito, infatti qui Hera oltre ad essere sveglia e cosciente, è anche consapevole di allattare Herakles rappresentato con i suoi usuali attributi, la clava e la pelle di leone. Inoltre le vesti sono in parte etrusche: calcei repondi di Hera, e la collana a pendenti di Turan. Nello sfondo dello specchio si intravede un tentativo di sommaria architettura. Appaiono un piccolo tratto di trabeazione e la parte superiore di quattro colonne. Forse anche la figura del sileno ricorda la figura di uguale tipo di gruppi di architettonici fittili etruschi.

                                                                                 Giovanna La Padula