63: Prometeo

Titolo dell'opera: Hominis creatio

Autore: Antonio Tempesta

Datazione: 1606

Collocazione: Metamorphoseon sive Transformatioum Ovidianarum Libri quindecim Aeneis formis ab Antonio Tempesta Fiorentino incisi, et in pectorum antiquitatisque studiosorum gratiam nunc primum exquisitissimis sumptibus a Petro de Iode anteuerpiano in lucem editi, Anversa 1606

Committenza: 

Tipologia: illustrazione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Prometeo crea il primo uomo

Soggetto secondario: 

Personaggi: Prometeo

Attributi: barba, uomo (Prometeo)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Benezit E., Dictionnnaire des Peintres Sculpteurs Dessinateurs et Graveurs, tomo VIII, Grund, Paris 1976, pp. 247-248; Alpers S., The decoration of the Torre della Parada, IX, Arcade Press, Bruxelles 1971, pp. 90-91; Guthmüller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997; Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, p. 14

Annotazioni redazionali: Antonio Tempesta realizzò le incisioni per illustrare il compendio in latino delle Metamorfosi di Ovidio stampato ad Anversa  nel 1606. La sua opera, come quella di Hendrick Goltzius (Cfr. scheda opera 59), conclude quel processo di predominanza delle immagini sul testo sviluppatosi nella tradizione ovidiana dal Trecento  in poi. L’incisione mostra al centro della scena Prometeo, barbuto, con una corona sul capo e panneggiato all’antica, colto nell’atto di stendere la mano destra sul capo di un uomo nudo, seduto per terra con la schiena appoggiata ad un albero, una mano poggiata sul petto. Intorno, alcuni animali, un leone, un cervo, una mucca ed un dromedario, alludono alla creazione del mondo con un evidente riferimento al racconto biblico della Genesi. La fonte iconografica di Tempesta è l’incisione di Bernard Salomon (Cfr. scheda opera 48) con la quale condivide la ripresa dell’iconografia della creazione di Adamo ed il particolare della corona sul capo di Prometeo. L’analogia tra l’opera creatrice del Titano e quella di Dio Padre era già stata sottolineata in epoca medioevale, tanto che in alcune miniature la scena sacra e quella profana erano state accostate ad indicarne le analogie (Cfr. scheda opera 19 e scheda opera 20); nell’incisione in questione questa affinità è sottolineata dalla nuvola su cui poggia Prometeo.

Silvia Trisciuzzi