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1563

GIUSEPPE HOROLOGGI, Annotazioni a Le Metamorfosi di Ovidio, Venezia 1563, LiberI

Viene dopo alla maravigliosa creatione dell’huomo mostrando come il grand’Iddio non lo fece con la faccia volta all’ingiù, come tutti gli altri animali, di che aveva ripiena la terra anzi volle che con la faccia alta mirasse verso il Cielo, come solo atto alla contemplazione delle cose divine, e mezzo fra l’altezza di Dio, e la bassezza delle cose create, havendo egli solo portate le cose divine in terra, havendovi portata l’anima intellettiva veramente divina; e medesimamente anchora le terrene in Cielo; come quando per fede sostentata da buone opere; e degno di  essere fatto membro celeste, et con le membra terrene, salire all’eterna felicità del Cielo.

[O che così Prometheo li componesse]

 Narrano gli antichi che havendo Prometheo formato un’huomo di fango. Minerva rimase molto maravigliata di così bell’opera, e gli dihe, e gli chiedesse tutto quello che volea dal Cielo per dar perfettione all’opera sua che ne l’haverebbe compiacciuto le rispose Prometheo che non sapeva che chiederle non havendo vedute giamai in cielo quelle cose che potevano in questo essergli giovevoli. L’inalzò Minerva all’hora a vedere i beni del Cielo; dove vide lasù, tutte le cose essere animate da fiamme di fuoco: per dare dunque l’anima alla sua fattura, prese una verga; et avicinolla secretamente alla rota del Sole, e havendola accesa riportò di quel fuoco in terra et accostatolo al petto dell’huomo formato da lui, gli infuse l’anima: quivi s’asimigliara a Prometheo il Prencipe, saggio, e prudente, il quale salendo al cielo guidato dalla sapienza, ne riporta un perfetto ordine, delle leggi, della religione, e delle buone, e Sante istitutioni, che sono l’aia del popolo suo rozzo, come quello che è formato di fango, riducendolo a una vita quieta, civile, e riposata melto simile a quella dell’età dell’Oro finta così divinamente dal Poeta, come anchora trasportata felicemente dall’Anguillara.