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V sec. a.C.

ESCHILO, Prometeo attizzatore del fuoco, fr. 153-158

Traduzione tratta da: Eschilo, Tragedie e Frammenti di Eschilo, a cura di Morani G.-M., Utet, Torino, 1987.

Fr. 153

CORO-…la benigna gratitudine m’invita a danzare. Getta il tuo splendido mantello presso l’instancabile vampa del fuoco. Qualcuna delle Naiadi, udendomi, a lungo m’inseguirà presso la luce del focolare.

Io sono convinto che le ninfe avvieranno le danze per onorare il dono di Prometeo.

Io credo che esse intoneranno un inno al donatore, annunziando che Prometeo reca la vita ed è largo di doni agli uomini. Ho speranza che danzeranno… in inverno, quando verrà…

Io sono convinto che le ninfe avvieranno danze per onorare il dono il Prometeo.

Fr. 154

Bada che il turbine non copisca il tuo viso: è pungente infatti, e il suo spirare non consente vita.

Fr. 155

Cordami e pece e lunghe funi di crudo lino.

Fr. 156

Capro, bada, ti farai male al mento.

Fr. 157

(Eschilo) dice che Prometeo, ricevuto l’orcio dei mali dai satiri e consegnatolo ad Epimeteo, gli ordinò di non accettare niente da Zeus. Ma quello disubbidì e accettò Pandora.

Fr. 158

A molti mortali infatti il silenzio è un guadagno.