V sec. a.C.
ESCHILO, Prometeo incatenato
Testo dell’intera tragedia: http://www.filosofico.net/promincateneschilo42.htm
Da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo_incatenato_(Eschilo)
“Guardate il dio incatenato e doloroso, il nemico di Zeus, il detestato da tutti gli dei, perché amò i mortali oltre misura.”
Il Prometeo incatenato è una tragedia attribuita ad Eschilo. La data di rappresentazione è incerta, si ipotizza il 460 a.C. circa. L’opera faceva parte di una trilogia dedicata a Prometeo, di cui le altre parti non sono conosciute se non in forma di frammenti (Prometeo liberato e Prometeo portatore del fuoco). È altresì incerto l’ordine delle tre tragedie, poiché è ignoto se il Portatore del fuoco fosse la prima o la terza parte.
Dopo la rivolta di Zeus contro il padre Crono, e la guerra che ne segue, Zeus si insedia al potere e annienta i suoi oppositori. Prometeo, il filantropo nel senso proprio del termine, subisce la sua collera e viene incatenato ad una roccia ai confini della Terra. Il dramma, interamente statico, mette in scena Prometeo di fronte a diversi personaggi divini, senza mai presentare un confronto diretto tra Zeus e il titano.
La scena si apre in Scizia, fra aspri monti e lande desolate. Efesto, Cratos e Bia hanno catturato il titano Prometeo e lo hanno incatenato ad una rupe. Zeus lo punisce perché ha donato il fuoco agli uomini, ribellandosi al suo volere. Il titano viene quindi raggiunto da vari personaggi, che tentano di portargli conforto e consiglio: le Oceanine, Oceano e Io. Prometeo ha però una via di fuga dalla angosciosa situazione in cui si trova, perché egli conosce un segreto che potrebbe causare la disfatta del potere olimpico retto da Zeus. La minaccia consiste nel frutto della relazione fra Zeus e Teti, che potrebbe generare un figlio in grado di sbaragliare il padre degli dei. Zeus invia il dio Ermes per estorcere il segreto a Prometeo, ma egli non cede e viene scagliato, insieme alla rupe cui è incatenato, in un abisso senza fondo.
Per il testo dell’intera tragedia si rimanda a: http://www.filosofico.net/promincateneschilo42.htm