III sec. d.C.
LONGO SOFISTA, Le avventure pastorali di Dafni e Cloe, II, 34
Traduzione tratta da: Romanzi greci. Caritone d’Afrodisia, Senofonte Efesio, Longo Sofista, a cura di Borgogno A., UTET, Torino 2005, pp.
«Questa siringa anticamente non era uno strumento musicale, ma una splendida fanciulla dalla voce melodiosa: pascolava le capre, giocava con le Ninfe, cantava come ora quello strumento suona. Un giorno, mentre pascolava, giocava e cantava, Pan le si avvicinò e tentò di persuaderla a cedere alle sue voglie: in cambio le promise che tutte le sue capre avrebbero partorito coppie di gemelli. Lei si prese gioco del suo amore, e gli rispose che mai avrebbe accettato come amante uno che non era né tutto caprone né tutto uomo. Allora Pan prese ad inseguirla con l’intenzione di usare la forza, ma Siringa sfuggì al dio e alla sua violenza. Alla fine, stanca di correre, si nascose in un canneto e sparì nella palude circostante. Furibondo, Pan tagliò le canne, e, non riuscendo a trovare la ragazza, resosi conto della sciagura che aveva procurato, costruì lo strumento musicale unendo con la cera canne di lunghezza diversa, così come disuguale era stato tra di loro l’amore: e quello che un tempo era una bella fanciulla, adesso è una siringa melodiosa».