30: Mercurio e Argo

Titolo dell’opera: Giunone ed Argo

Autore: Pieter Paul Rubens (1577-1640)

Datazione: 1611

Collocazione: Colonia, Wallraf Richartz Museum

Committenza: Jacob de Bie

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (2,5 x 3 m)

Soggetto principale: Giunone dispone gli occhi di Argo sulla coda del pavone

Soggetto secondario:

Personaggi: Giunone, Argo, Iride, divinità femminile, putti, pavoni

Attributi: pavoni, diadema (Giunone); occhi, testa mozza (Argo); arcobaleno (Iride)

Contesto: paesaggio

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.istitutograf.org/recensioni_genova_rubens.htm

Bibliografia: Jaffè M., Rubens, Rizzoli, Milano 1989; Boccardo P. L’età di Rubens. Dimore, committenti e collezionisti genovesi, Skira, Genova 2004; Hofstede M.H., Rubens, Rizzoli/Skira, Milano 2004, pp. 106-107

Annotazioni redazionali: Il dipinto, commissionato da Jacob de Bie, ma venduto in seguito a Giovanni Battista e Stefano Balbi, nel 1806 partì per l'Inghilterra e ora si trova a Colonia. Restaurato di recente per una mostra dedicata agli anni genovesi del pittore, esso rappresenta il momento in cui Giunone dispone gli occhi di Argo sulla coda del pavone. La dea, dispiaciuta per la morte che Mercurio aveva inflitto ad Argo, si accinge a disporre i cento occhi del pastore sulle piume del pavone, il suo animale sacro. Giunone aveva affidato al pastore la custodia di Io, una giovane sacerdotessa che Giove trasformò in giovenca per nascondere l’adulterio alla moglie, poichè i suoi occhi, che sono collocati soltanto sulla  testa nel rispetto della tradizione ovidiana, non si chiudevano mai tutti insieme e dunque egli rimaneva sempre vigile. Il corpo decapitato deriva, nella postura, da un disegno con  Tizio di Michelangelo, e il suo aspetto livido è evidenziato dal raffronto con il colore degli incarnati dei puttini, alla destra del quadro. Il gruppo con Giunone ed Iride riprende invece una composizione del Mantegna, Giuditta ed Oloferne.      

Francesca Pagliaro