21: Mercurio e Argo

Titolo dell’opera: Mercurio addormenta Argo

Autore: Bernard Salomon

Datazione: 1557

Collocazione: Bernard Salomon, La Metamorphose  d’Ovide figurèe, Lyon 1557, p. 3        

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Mercurio suona il flauto per far addormentare Argo

Soggetto secondario:

Personaggi: Mercurio, Argo, Io-giovenca

Attributi: elmo alato, caduceo, flauto (Mercurio); occhi su tutta la testa, sonno, bastone, cane (Argo)

Contesto: paesaggio pastorale

Precedenti:

Derivazioni: Virgil Solis, Mercurio addormenta Argo, ne La Metamorphose d’Ovide figurèe, par Jean de Tournes, Lyon 1563 (Cfr. scheda opera 23)

Immagini: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/vasal1557/0034_b3r.html

Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni editore, Roma 1997, pp. 213, 225

Annotazioni redazionali: La serie d’incisioniche Bernard Salomonrealizzò nel 1557 per il Métamorphose d’Ovide figuée, a cui questa e la scheda opera 22 appartengono, divennero canoniche per le illustrazioni di successive volgarizzazioni dell’opera Ovidiana. Il testo in ottave è considerato anonimo anche se per alcuni sarebbe da attribuire a Berthèlemy Aneau autore della Picta Poesis, testo di emblemi uniti a poesia di cui anche il titolo potrebbe palesare un legame con il Métamorphose d’Ovide figurè. Il testo illustrato da Salomon presenta infatti la tipica tripartizione “emblematica” in inscriptio, pictura e subscriptio: la prima consiste in una breve descrizione del soggetto, la seconda è la rappresentazione figurativa dell’immagine e la terza è un testo poetico, in questo caso un’ottava in lingua volgare, che sintetizza l’episodio e costituisce un componimento poetico a sé. Le tre parti sono incluse in una ricca cornice ornamentale. Nonostante l’aspetto di un’opera di emblemi, il testo e le immagini di Salomon non forniscono una lettura allegorica del mito, ma semplicemente sintetizzano armonicamente testo e rappresentazione dando ad ogni singolo mito un valore a sé stante, come tante piccole unità autonome. E’ sicuramente un modo per semplificare la fruizione dell’opera e per renderla accessibile anche a un pubblico di bassa levatura culturale. In questa incisione è rappresentato il momento in cui Mercurio suona il flauto ad Argo per farlo addormentare ed è complessivamente fedele al testo Ovidiano, con l’eccezione dell’assenza della spada con cui Mercurio taglierà la testa al pastore guardiano di Io nella xilografia successiva. L’altro elemento discorde è invece la presenza di elmo alato e caduceo, poiché Ovidio dice espressamente che il figlio di Giove depose elmo e ali e conservò solamente la verga per camuffarsi da pastore e avvicinare così Argo (Met. I, vv.675-677). Argo è accompagnato da un cane per sottolineare la sua condizione di pastore.

Francesca Pagliaro