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sec. XVI d.C.

Vincenzo Cartari. Le imagini con la sposizione de I Dei de gli antichi. Raccolte per Vincenzo Cartari. In Venetia per Francesco Marcolini. MDLVI. Con gratia e privilegio 

 

Giunone XXXVI

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Fu dato il pavone a quella Dea, come Uccello suo proprio, et consacrato a lei onde Pausania descrivendo le cose che erano nel tempio di Giunone in certa parte della Grecia, dice, che vi fu un pavone fatto tutto d’oro et di lucidissime gemme, offerto et dedicato alla Dea  da Adriano Imperatore, come uccello a lei consacrato, di che, oltre alla favola, che si racconta di Argo, dicono essere la causa perché le ricchezze tirano così a loro gli animi nostri, come il Pavone per la bellezza sua tira a sé gli occhi dè riguardanti 

 

LXVI. Mercurio.

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Macrobio, il quale vuole che per gli altri Dei tutti siano intese le molte virtù del Sole, a queste tira parimente la imagine di Mercurio, dicendo che l'ali mostrano la velocità del Sole, che di lui finsero le favole che uccidesse  Argo guardiano della figlia di Inaco mutata in vacca; onde posero alle volte anchora una scimitara in mano alla sua statoa, perché Argo con tanti occhi è il cielo pieno di stelle che guarda la terra, la quale facevano quelli di Egitto nelle loro sacre lettere in forma di vacca, e lo uccide Mercurio, cioè il Sole, che fa sparire le stelle quando il dì comincia a mostrarsi.