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463 a.C.

Eschilo, Supplici. Primo episodio.

 

CORIFEA:

Narran che un tempo questo suolo argivo

die' vita ad Io, sacerdotessa d'Era.

Pelàsgo:

Senza dubbio, e di lei gran fama suona:

non dicon che con lei Giove s'uní?

CORIFEA:

Ascoso ad Era non restò l'amplesso.

Pelàsgo:

Qual fine fra i due Numi ebbe la lite?

CORIFEA:

Era in giovenca tramutò la donna.

Pelàsgo:

E s'avvicinò Giove alla cornigera?

CORIFEA:

Dicono: in forma di petulco tauro.

Pelàsgo:

Che fece allor la sua possente sposa?

CORIFEA:

Onniveggente ad Io diede un custode.

Pelàsgo:

Di qual pastore onniveggente parli?

CORIFEA:

D'Argo, figlio di Gea: l'uccise Ermète.

Pelàsgo:

Fece altri mali alla giovenca misera?

CORIFEA:

Un assillo dei buoi spinse a irritarla...

Pelàsgo:

Chi su l'Inaco vive, estro lo chiama.

CORIFEA:

che dalla patria via la spinse a furia.

Pelàsgo:

Questo con ciò ch'io so concorda in tutto.

CORIFEA:

Ed a Canòpo e sopra Menfi giunse.

Pelàsgo:

   .............................

CORIFEA:

Giove la man su lei pose, e l'incinse.

Pelàsgo:

E quale figlio a lui die' la giovenca?

CORIFEA:

Èpafo: indizio del portento è il nome