1522
Niccollò degli Agostini, Tutti li libri de Ovidio Metamophoseos tradutti dal litteral senso con le sue allegorie in prosa.Nicolò Zoppino e Vincentio di Pollo, Venezia, 1522
DUOLSI IOVE CONTRA LIDEI DE LYCAON (p.3 verso)
Adunato il consiglio il gran tonante
si levo in piede et disse eccelsi dei
non fui si afflitto quando ogni gigante
vuolse predar dal cielo isseggi miei
quanto al presente per lingiurie tante
che nel mondo mi fan gli homeni rei
che mi son si contrari, et si spietati
che tolerar non posso i lor peccati
Per questo a tutto son disposto, et voglio
anichilar la machina mondiale
e con laquale mostrar ogni mio orgoglio
per purgar tanto iniquitoso male
accio ch'dal maggior al minor scoglio
resti sommerso, poi che non mi vale
l'esser benigno a la generatione
humana, iniqua del suo mal cagione
Perli fiumi infernali vi prometto
et giuro c'ho circato ogni rimedio
per non voler venir mi cõvie' per troppo assedio
ogni ferito taglia il mal infetto
quando le medicine gli dan tedio
col foco, accio la carne salda, e stagna
per la putrida et rea non si magagna
Io ho sotto di me nel mondo molti (p.4 recto)
terrestri dei se forse non sapesti
c'habitan le caverne, e iboschi folti
sathir, silvani leggiadretti, et presti
con li mei phauni scemidei occolti
a iquali ho dati li lochi foresti
accio che in pace vivan su la terra
liberi et sciolti dogni íscidia, et guerra
Ma come lor sicuri star potranno
da linsidie del falso Lycaone
che me con nove astutie, e doppio inganno
de trattar vuolse come empio, et fellõne
sendo del mondo, e del celeste scanno
de l'inferno, e de tutte le persone
signor miracoloso, e onnipotente
dominatore dogni saetta ardente
Gli dei udendo di giove parlare
per esser adirato dubitaro
e comincior tuttiquanti a tremare
e di quel il suo detto confirmaro
co me di Iulio cesar chal spirare
nesun fu tanto ardito, et si preclaro
che di la morte sua volesse dire
alcuna cosa, sol per non morire
DE LYCAONE MUTATO IN LUPO
Seguito giove e disse havendo udi
de Lycaone infamie ammiranda (ta
et la perversa sua malvagia vita
non mi credendo la fusse si granda
discesi da la mia patria infinita
sol per punir ogni opra sua nefanda
et presi senza indugia humana forma
di quel crudel invisticando ogni orma
E perche inverita lungo seria
se tutte le sue frodi dir volesse
et la sua vita scelerata, et ria
per chio nonso chi dirle a pien potesse
e discorrendo per piu duna via
giunsi in archadia da le selve spesse
contrada di quel falso anzi reame
pose assai genti fe gia viver grame
Nel qual di sera occultamente entrai
in me la prima parte de la notte
e a quelle genti ch'era dio mostrai (p.4 verso)
le loro insidie havendoli interrotte
tanto ch'il popul con honori assai
per veder me lassava le sue grotte
et comincior tuttiquanti adorarmi
divotamente, et sacrifitii farmi
Lycaon falso come questo intese
subito a disprezzar mi comincioe
e fra le genti assai mi vilipese
et povero, et mendico mi chiamoe
e tanto dira e dinvidia s'accese
che di darmi la morte si pensoe
quando dormiva, et questo far li piacque
pero che fu crudel prima che nacque
Ne essendo anchor contento quel malvagio
uccise un hom che di molosia era
il qual haveva seco per ostagio
et con sua voglia rea, cruda, et severa
quasi vivo il squarto nel suo palagio
et cosse tutta la sua carne intiera
e a me dinanzi mensa lhebbe messa
Io come vidi tanta iniquitade
me sdigna seco, et con turbata faccia
pensando a la sua troppa crudeltate
per uciderlo appersi ambe le braccia
il qual temendo per incolte strade
per fuggir lira mia se mise in caccia
e volendo parlarmi alto muggiava
et gia la rabbia in la sua bocca entrava
In pelo il vestimento suo mutossi
le braccia in gambe com'hebbi voluto
tanto ch'al fin in un lupo cangiossi
como era lycaon vecchio, et canuto
e presto fra le pecore cacciossi
et si como egli mentre era vissuto
se diletto di straziar carne humane
così facea di lor beccarie strane
E perche mentre era homo una fierezza
molto scura, et crudel nel volto havea
così cangiato in lupo loscurezza
li risto, tal cha ogni hom terror facea
con gli occhi crudi anontio de trostezza
e con la voce spaventosa, et rea
per il qual una casa fu distrutta
anzi del mondo la macchina tutta
Per che mi par chogni hom habbi giurato
di far mentre che vive se non male
onde per questo son deliberato
di mandarli il diluvio universale
per il mondo mondar ogni peccato
che contra il mio voler poter non vale
et voro veder se col valor mio
mi potro far conoscere per idio
ALLEGORIA DELLE COSE DETTE (p.5 recto)
Nela presente Alegoria si pongono molte cose dette per Giove et tutto cio Ovidio disse facendose nel principiodel mondo sue solo per venire allo effetto di che lo prologo pienamente dichiara et percio sequito nel testosi come Idio raguno li Dei, cioe che Dio padre con figlio la virtu et somma sapientia figluolo eternalmente genito spirito santo eternalmente procedente, et dice che giuro per li fiumi infernali che sono tre, cioe per la trina volontaria deita laqual havendo fatto li homeni per li loro peccati et molti mali che operavano nel mondo disse queste parole. Dogliomi haver fatto lhomo ma per le molte sue iniquita soggiunse e disse io scancelaro esso homo dalla faccia della terra, come hainel genesi, e circo di placcar dio del populo per molti modi finalmente pur disposto allla disolatione comando larca di Noe et cetera. Indi soggiunse delli scemidei del mondo, liquali se interpreta per le virtuti che furono preservate nel mondo imperho che sono nomi grechi cioe sono sathiri et phauni, sathiri dicessi imperho che sonno isatiabili dal coito et dalla lussuria, et se le femine non li assentisseno le ucciderebbero per sequire il loro suo intento et sono una cosa medema con li Phauni et hanno forma humana ma non parlano et hanno le corna nella fronte et li piedi capprini et sonno di piui sorte Sathiri si come disse isidoro Plinio et Solino, questi lichiamano semidei imperho che erano consecrati dei delli boschi.li quali si togliono per le virtuti come detto, et dice che Lycaon vuolse ingannare esso Giove, che vuol significare che li homeni pravi et pieni di molta iniquitate circano sempre de insidiare li buoni. Lycaone si penso de dicipere idio et non gli valse per laqual cosa se turbarono gli Idii, cioe la somma sapientia si come e ditto disopra et subgiunge che Idio disise per la infamia de Lycaon in terra, cioe per lo peccato et prese humana carnecioe che mando lo verbo suo al populo per la bocca di Noe manifestandoli il futurodiluvio. Et disese prima in la provintia di arcadia laquale e tra lo mare ionio et lo mare Egieo laqual cosi fu detta per Archas figluolo di Giupiter, et anchora fu detta Sicionia da Sition re, ma prima Archadia et cio fin quando furono vinti li habitatanti della terra, et intro di notte perche cosi nacque et dice che questo Lychaon volse uccidere Giove cioe lo peccatore che uccise Christo quanto alla carne, ma quanto alla divinita non hebbe alcuna noia. Et dice che uccise uno di molosia et parte arrosto et parte alesso gli puose dinanzi. Questo ucciso fue Christo con diverse generationi di tormenti et fatto lo sacrificio di esso figluolo lo pose dinanzi al patre, il quale indignato contra a Lycaon esso fuggiendo si converti in lupo, et la sua rapacita fue vinta per lo agniello immacolato, dove qui lo autore mi fa far mentione di questo Lychao, il quale fue re dilla provincia di Archadia et uccidea gli homeni et rubbavali di notte.ma dopo che Idio lhebbe alquanto sostennuto lo puni vogliendo lo populo contra di lui et cacciollo della cittade, et alhora comincio palesemente a rubare et assassinare gli huomeni, per il che Ovidio lo pone convertito in lupo il quale e animale molto insatiabile a similitudine di esso Lycaon che mai si potea veder satio de uccider homeni e divorarl il suo