45: Giove ed Io

Titolo dell’opera: La favola di Io

Autore: Giovan Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (1609-1664)

Datazione: 1640

Collocazione: Caen, Mesée des Beaux Arts

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su rame (diametro 26,87 cm)

Soggetto Principale: Io

Soggetto secondario: Giunone chiede in dono a Giove la custodia di Io, il pastore Argo

Personaggi: Io, Giove, Giunone, Argo

Attributi:

Contesto: paesaggio all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: AA.VV., La Pittura in Italia, Il Seicento, Electa, Milano 1989, vol. II, pp. 680 e 681; Metamorfosi del Mito, Pittura Barocca tra Napoli Genova e Venezia,Catalogo della Mostra tenuta a Genova, a cura di Pavone M.A., Electa, Milano 2003, p. 79; AA. VV., L’Età di Rubens, Dimore, Committenti e Collezionisti Genovesi, Catalogo della mostra tenuta a Genova, a cura di Boccardo P., Skira, Milano 2004, pp. 326 e 356

Annotazioni redazionali: Il tondo in rame con La favola di Io del Grechetto faceva parte della collezione di una delle più potenti famiglie genovesi del XVII secolo. Nell’inventario dei beni della famiglia di Gio. Batta Raggi di Genova, datato 04 novembre 1658 (anno in cui venne compilato anche quello della famiglia Balbi in cui compare l’opera di Rubens con La morte di Argo), al numero 128 si trova la dicitura “Un simile - tondo in rame con la - favola di Io - del Grechetto”. Giovan Benedetto Castiglione nel dipingere questa favola sceglie di raffigurare in primo piano la ninfa Io, già trasformata in giovenca, rendendola unica protagonista del dipinto. Sullo sfondo non mancano però altri episodi del mito: sovrastano il corpo di Io le figure di Giove e Giunone (in una posizione che ricorda l’iconografia di un santo che intercede presso la Vergine), la quale sta chiedendo in dono al marito l’animale per poterlo affidare alla custodia di Argo, mentre in fondo, sulla sinistra, compare la figura del pastore Argo accompagnato da due mucche. L’opera fu venduta nel 1659 ad un’asta e acquistata da un “conte Visconti”; il dipinto, scomparso per secoli, ricomparve ad un’asta a Parigi nel 1966 dove fu comprato per la sede odierna: il Musée des Beaux Arts di Caen.

Maddalena Bertolini