25: Giove ed Io

Titolo dell’opera: Giove, Giunone e Io

Autore: Giovanni (1495-dopo il 1579) e Luca Cambiaso (1527-1585)

Datazione: 1545-1550

Collocazione: Genova, Palazzo Doria (già Spinola), piano nobile, Sala di Apollo

Committenza: Antonio Doria

Tipologia: dipinto parietale

Tecnica: affresco

Soggetto principale: Giunone scopre Giove con Io

Soggetto secondario:

Personaggi: Giunone, Giove e Io

Attributi: pavone (Giunone)

Contesto: luogo all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Suida Manning B.- Suida W., Luca Cambiaso, la vita e le opere, Ed. Cheschina, Milano 1958 p. 15;Palazzo Doria-Spinola-Prefettura di Genova, a cura di Stefano Emanuele Pizzorno, Francesco Pirella Editore, 1993; Magnani L., Luca Cambiaso da Genova all’Escorial Sagep Editrice, Genova 1995; Palazzo Doria-Spinola, a cura di Gianni Bozzo, De Ferrari, Genova 2004, p. 28;

Annotazioni redazionali: L’affresco con Giunone, Giove e Io fa parte del ciclo pittorico con le storie delle Metamorfosi dipinto da Luca Cambiaso all’interno della Sala del Consiglio a Palazzo Doria-Spinola di Genova (Cfr. scheda opera 24). Il pennacchio con l’episodio che ritrae Giunone che scopre Giove con Io è il secondo dei cinque avvenimenti chiave tratti dalla favola di Ovidio scelti da Luca per “raccontare” l’amore del padre degli dei verso la giovane figlia di Inaco: Giunone, una volta scoperto il tradimento, inveisce furiosa contro il consorte che è ritratto a terra. Io, mostrata da dietro, ha forma di giovenca dal manto bruno. Dietro Giunone compare il pavone. Come per l’affresco con Giove e Io (Cfr. scheda opera 24) anche qui si riscontrano tratti tipici della pittura di Michelangelo ed in particolar modo si trovano analogie tra le figure dipinte nella Sala del Consiglio da Cambiaso e quelle affrescate dal Buonarroti nella Cappella Sistina (resi noti al pubblico nel 1541): Giunone, mentre discute con il marito infedele, con il braccio sinistro indica qualcosa allo stesso modo di Dio Padre nella Creazione del sole e della luna; Giove, invece, appare come la copia di una statua in finto bronzo dipinta sopra la volta con la Punizione di Amàn.

Maddalena Bertolini