23: Giove ed Io

Titolo dell’opera: Paesaggio con giove e Io

Autore: Lambert Sustris, detto Alberto d’Olanda (1515 ca. - post 1560)

Datazione: 1547

Collocazione: Ermitage, San Pietroburgo

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (205,5 x 275 cm)

Soggetto Principale: Giove e Io

Soggetto secondario: Giunone scopre Giove con Io; Giove, Giunone, Argo e Io tramutata in giovenca

Personaggi: Giove, Io, Giunone, Argo

Attributi:

Contesto: paesaggio all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.wga.hu/art/s/sustris/landscap.jpg

Bibliografia: Limentani Virdis C., Diletto dei Mercanti Ornamento dei Principi, Per Parlare di Generi in La Pittura Fiamminga nel Veneto e nell’Emilia, a Cura di Caterina Limentani Virdis, Arnoldo Mondadori Editore, Verona 1997, p. 27; Humfrey P., Venezia 1540-1600 inLa Pittura nel Veneto, Il Cinquecento Electa, Milano 1998, p. 461, vol. II; Meijer B. W., Fiamminghi e Olandesi nella Bottega Veneziana: il Caso di Jacopo Tintoretto, Lambert Sustris in Il Rinascimento a Venezia e la Pittura del Nord ai Tempi di Bellini, Durer, Tiziano a Cura di Bernard Akema, Beverly Louise Brown, Catalogo della Mostra di Venezia, Bompiani, Milano 1999, pp. 133; Meijer B. W., Tiziano e il Nord, a Cura di Bernard Akema, Beverly Louise Brown, Catalogo della Mostra di Venezia, Bompiani, Milano 1999, pp. 534 e 535; Lucco M., Lambert Sustris, Battesimo di Cristo in Le Ceneri Violette di Giorgione: Natura e Maniera tra Tiziano e Caravaggio, a Cura di Vittorio Sgarbi, con la Collaborazione di M. Lucco, Catalogo della Mostra di Mantova Skira, Milano 2004, pag. 248

Annotazioni redazionali: Il dipinto, proveniente dalla collezione del banchiere Pierre Crozat (1665-1740), inizialmente era stato attribuito a Tiziano, poi allo Schiavone, infine a Sustris. Quando il dipinto arrivò a San Pietroburgo (1771), il catalogatore che redasse l’inventario dei dipinti (1774) non mise in discussione l’attribuzione allo Schiavone, ma dei dubbi sorsero sull’esecuzione del paesaggio che venne ritenuto di mano di Domenico Campagnola (1500-1564); il dipinto venne poi attribuito a Lambert. Alcuni sostengono che l’opera sia stata iniziata da Tiziano e completata da Sustris, pittore di origine olandese, che completò la sua formazione artistica in Italia, a Venezia, dove arrivò intorno al 1535 e dove si inserì all’interno della scuola di Tiziano come specialista di paesaggi. Qui  incontra lo Schiavone, ma non mancò di imparare da altri artisti protagonisti di questo secolo come Tintoretto, dal quale andò in bottega e le cui lezioni sono evidenti anche in quest’opera, Giuseppe Salviati, Parmigianino, Francesco Salviati e Raffaello. La tela, dipinta nel 1547, inizialmente attribuita ad Andrea Meldolla detto lo Schiavone. Giove e Io, adagiati nudi su una roccia rivestita da un drappo rosso, all’estremità sinistra dell’opera, sono richiamati all’attenzione dal prorompente arrivo di Giunone (raffigurata sulla sua nuvola in alto a destra) che ha scoperto la relazione tra i due amanti. Giove, che ancora abbraccia Io, volge il capo verso la moglie, mentre Io, anche lei con la testa rivolta verso la dea, con la mano destra impugna le vesti tentando di ricoprirsi. L’episodio mitologico si svolge all’interno di un’area boschiva, caratterizzata da una cascata sulla destra del dipinto; proseguendo verso l’orizzonte la scena è delimitata dalla rappresentazione di montagne che idealmente racchiudono gli avvenimenti che si stanno svolgendo nella vallata (e che forse rappresentano il paesaggio veneto: la pianura chiusa dalle Prealpi e poi dalle Dolomiti). Al di là della cascata si scorge una spianata in cui stanno pascolando delle mucche dove si possono intravedere Giove e Giunone in piedi al fianco di una giovenca bianca e, disteso a terra, Argo pronto ad ascoltare gli ordini di Giunone che intende affidargli Io tramutata in vacca. In fondo, sulla destra, si trovano alcuni resti di edifici. La figura di Io di Sustris può essere avvicinata ai modelli della Danae, al volto di Venere in Venere e Adone e Venere allo Specchio di Tiziano; e ancora, la somiglianza di Io con i modelli usati da Tintoretto è ravvisabile nel volto di Venere in Venere e Adone. Lo stesso scenario paesaggistico che fa da sfondo alla vicenda amorosa di Giove e Io si trova in un’altra opera di Lambert che raffigura il Battesimo di Cristo (Monaco, Kunsthandlung Julius Boiler) eseguito tra il 1543 e il 1545; oltre che nel paesaggio nette somiglianze intercorrono tra i vari personaggi delle due opere.

Maddalena Bertolini