Titolo dell’opera: Giunone sorprende Giove con Io
Autore: Michiel Coxie (1499-1592)
Datazione: dopo il 1534
Collocazione: British Museum, Londra
Committenza:
Tipologia: disegno
Tecnica: penna, inchiostro bruno su carta bianca
Soggetto Principale: Giunone sorprende Giove con Io
Soggetto secondario: Giove, sorpreso da Giunone, trasforma Io in Giovenca
Personaggi: Giove, Giunone, Io
Attributi: aquila (Giove); pavone (Giunone)
Contesto: paesaggio all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: I Fiamminghi a Roma 1508-1608, Artisti dei Paesi Bassi e del Principato di Liegi a Roma Durante il Rinascimento, Catalogo della Mostra di Roma, Skira, Milano 1995, pp. 144-147; Guus Sluiter, Michiel Coxcie in La Pittura in Europa, Electa, Milano 2002, p. 218
Annotazioni redazionali: Tra il 1530 e il 1539 Michiel Coxcie, si trova a Roma, dove incontra il Vasari ed entra a far parte dell’Accademia di San Luca (1534). Durante la sua permanenza nell’Urbe studia in particolar modo le opere di Raffaello: riferimenti raffaelleschi si riscontrano anche nel disegno con Giunone sorprende Giove con Io. Per il decimo disegno della serie gli Amori degli Dei di Coxcie furono avanzati dubbi sulla reale paternità, perché risulta essere l’unico disegno a carboncino della serie, con la possibilità che la diversa tecnica utilizzata fosse il frutto di una copia; l’ipotesi fu poi smentita dall’alto livello qualitativo dell’opera. I disegni sono tutti contornati a stilo per facilitare il lavoro dell’incisore che avrebbe dovuto stamparli. Giunone sorprende Giove con Io è il nono dei dieci disegni creati dall’artista ed è numerato nel campo davanti al pavone. Giove e Io sono sorpresi da Giunone che sta osservando i due amanti dalle nubi. L’assoluta novità di quest’opera è rappresentata da Io, ritratta durante la sua metamorfosi: tra le braccia di Giove la giovane ninfa ha il busto di donna con la parte inferiore del corpo che ha assunto forma di giovenca (un’ altra opera con la stessa iconografia di Io è la tavola con Il mito di Io di Bartolomeo di Giovanni conservata a Baltimora: scheda opera 12). Nel disegno con Giove e Io è possibile far riferimento al Quos Ego di Marcantonio Raimondi a Berlino (la posizione del corpo di Giove è la stessa del Nettuno); alle figure di un arazzo eseguito dagli allievi di Raffaello su cartoni del maestro uscito dall’atelier di Pierre d’Enghien Agas d’Alost con La strage degli innocenti conservato a Roma (la testa di Io riprende quella della donna trascinata per i capelli; il volto di Giove quello del guerriero sulla sinistra; il volto di Giunone assomiglia alla donna al centro che piange l’uccisione del figlio) e al Giudizio di Paride di New York inciso dal Raimondi su disegno di Raffaello (l’aquila di Giove è la stessa in entrambe le rappresentazioni).
Maddalena Bertolini