09: Giove ed Io

Titolo dell’opera: Arrivo di Io-Iside in Egitto

Autore: Maestro delle Cleres Femmes del Duca de Berry

Datazione: 1403 ca.

Collocazione: Parigi, Bibliothèque Nazionale, manoscritto del Des cleres et nobles femmes, traduzione francese del De Mulieribus Claris di Giovanni Boccaccia, Ms. Fr. 598, f. 16v

Committenza: Jean de la Barre

Tipologia: illustrazione

Tecnica: miniatura

Soggetto Principale: Io approda in Egitto

Soggetto secondario:

Personaggi: Io-Iside, dignitari egiziani

Attributi: bandiera con il disegno di una giovenca (Io)

Contesto: paesaggio all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://images.bnf.fr/jsp/index.jsp?destination=afficherListeCliches.jsp&origine=rechercherListeCliches.jsp&contexte=resultatRechercheAvancee

Bibliografia: Boccaccio G., De Mulieribus Claris, Iside, regina e dea d’Egitto, in Tutte le Opere di Giovanni Boccaccio, a cura di Branca V., Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1988, p. 57, vol. X, VIII; Buettner B., Il Commercio di Immagini: i Mercanti, i Rapondi e il Boccaccio in Francia, in Boccaccio visualizzato: narrare per parole e per immagini fra Medioevo e Rinascimento, a cura di Branca V., Einaudi, Torino 1999, vol. III, pp. 12 e 19; Battistini M., Simboli e Allegorie, Electa, Milano 2003, p. 148

Annotazioni redazionali: La miniatura con l’Arrivo di Io in Egitto, fa parte del corredo iconografico di un manoscritto (Ms. Fr. 598) che è considerato, insieme ad un altro (Ms. Fr. 12420, regalato nel 1404 a Filippo l’Ardito, duca di Borgogna), tra i più antichi codici tradotti in francese dall’opera di Boccaccia, De Mulieribus Claris. Il Manoscritto Francese 598 fu offerto nel 1404 al duca Jean de Berry dal suo cameriere e scudiero Jean de la Barre. Nel secondo foglio del codice è impresso l’ex-libris del duca e il miniatore, a cui è stato dato il nome di Maestro delle Clere Femmes del duca de Berry, rimasto anonimo. Boccaccio racconta che Io, “dopo aver commesso il fallo, fuggì per paura del padre, imbarcandosi con alcuni dei suoi su una nave, che aveva per insegna una vacca; e che, dotata di ingegno e di coraggio, spinta da passione di regno, navigò, con vento propizio, verso l’Egitto dove si fermò, avendo trovato la regione adatta alle sue esigenze” (Iofm11). Il disegno, fedele alla descrizione del testo, mostra la futura regina d’Egitto seduta su un vascello su cui sventola la bandiera con l’effige di una giovenca a simboleggiare la metamorfosi della fanciulla, mentre ad attenderla sulla costa ci sono tre dignitari. Tutti i personaggi indossano abiti contemporanei. Io-Iside ha la testa contornata da un’aureola, emblema che generalmente è utilizzato per i santi, i beati e gli angeli, ma che in questo caso vuole evidenziare lo status divino della fanciulla, che in Egitto verrà adorata come dea Iside. All’inizio di ogni capitolo del codice, i capilettera ornati si estendono per quattro-sette righe; la pagina presenta, oltre all’immagine, una decorazione con foglie d’edera, caratteristica tipica della miniatura francese. Il codice miniato ha una legatura del XIX secolo con cifre di Luigi XVIII sul dorso.

Maddalena Bertolini