Titolo dell’opera: Io, Argo e Giove
Autore: anonimo
Datazione: XV sec.
Collocazione: Parigi, Bibliothèque Nationale, manoscritto di una traduzione francesedelle Metamorfosi di Ovidio, Ms. français 137, fol. 9v
Committenza:
Tipologia: miniatura
Tecnica: tempera
Soggetto principale: Io mutata in giovenca è sorvegliata da Argo
Soggetto secondario: Giove osserva la scena
Personaggi: Io, Argo, Giove
Attributi:
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://collecties.meermanno.nl/handschriften/showillu?id=100449
Bibliografia:
Annotazioni Redazionali: in questa miniatura, conservata in un manoscritto contenente una traduzione in francese delle Metamorfosi di Ovidio priva di moralizzazioni, troviamo un’insolita rappresentazione del mito: il momento è quello in cui Giove, deciso a liberare Io, osserva Argo, il pastore dai cent’occhi al quale Giunone aveva dato in custodia la giovenca. Le figure di Argo, Io trasformata in giovenca e Giove si dispongono tra cielo, pascolo e lo sfondo di una città. Nonostante Ovidio dica esplicitamente che “Giove (…) in una bianca giovenca converse l’inachide ninfa” (Iofc10), qui Io ha l’aspetto di una giovenca comune colorata di nero. Argo, vestito alla franzese ha il bastone da pastore e la faccia cosparsa di occhi; Giove, come molte delle divinità raffigurate in questo manoscritto, compare insolitamente alato ad osservare la scena dall’alto (Cfr. scheda opera relativa). Il momento prescelto per la miniatura è dunque uno dei meno centrali del mito, una pausa tra le due azioni più drammatiche della vicenda, la metamorfosi di Io in giovenca e decapitazione di Argo da parte di Mercurio.
Francesca Pagliaro