V sec. d.C.
NONNO di PANOPOLI, Le Dionisiache
Testo tratto da: Nonno di Panopoli, Le Dionisiache, a cura di Gigli Piccardi D., BUR, Milano 2003, Vol. I
http://www.theoi.com/Nymphe/NympheIo.html
Canto III, vv. 257-287
Kadmos to the Pleaid Elektra: (…) C’è una città, l’inclita Argo, terra di cavalli, sacra ad Era, posta nel centro dell’isola del figlio di Tantalo. Là una fanciulla nacque da un uomo che ebbe solo una discendenza femminile, le belle figlie di Inaco, nome illustre della terra Inachide, sacerdote; questo mio avo celebrava in segreto cerimonie sconvolgenti, con un rituale misterico rivelatogli dalla dea protettrice della città. Accadde che rifiutò di avere Zeus come genero (il primo degli dei, principe delle stelle!) per un rispetto reverenziale verso Era, quando sotto forma bovina, Io, mutato il suo aspetto in giovenca, venne condotta al pascolo a vivere nei campi insieme al gregge; Era le pose accanto un bovaro insonne, Argo dal corpo costellato di occhi infallibili, per spiare le nozze taurine di Zeus, di Zeus che è vietato guardare! E la fanciulla si recò al pascolo tutta tremante davanti alle pupille di quel pastore occhiuto. Poi con il corpo segnato dalle punture di un tafano, Io graffiò con le sue unghie erranti le onde del mare Ionio e giunse all’Egitto, al mio fiume, che i miei compatrioti chiamano col soprannome di “Nilo”, perché ogni anno, trascinato ad unirsi col suo umore alla terra, la ricopre di “nuovo limo” con la sua corrente fangosa. Arrivò, dicevo, all’Egitto dove, abbandonata la forma bovina, prese l’aspetto di una divinità cornuta e divenne dea della fertilità; e quando si brucia il frutto di questa Demetra egiziana – la mia Io cornuta –, un vapore si diffonde e vaga col suo profumo nel vento. Là generò Epafo a Zeus, perché lo sposo divino aveva sfiorato con mani folli di desiderio il ventre inviolato della giovenca figlia di Inaco; da Epafo di origine divina nacque Libia (…).
20.35
"You are not like a son of Zeus ... you did not kill that unhappy lover bold Orion, nor Hera’s guardian Argos, the cowkeeper, a son of the earth so fertile in evil, the spy on Zeus in his weddings with horned cattle [Io]!"
Canto XXXI, vv.36-40
Presso il Nilo ricco di spighe invece che per tua madre Demetra, portatrice di covoni, per un’altra fanno processione, e falsamente viene chiamata feconda Deò, Io, cornigera figlia di Inaco, dall’aspetto bovino.
32.65
"I [Zeus] loved Inakhos’ daughter Io, the wandering heifer, from whom beside the Neilos (Nile) came the line begun by Epaphos and primeval Keroessa."