I sec. d.C.
IGINO, Fabulae, 145
Traduzione tratta da: http://xoomer.alice.it/novaphilae/home%20latini%202.htm
Niobe o Io
Io fu amata da Giove che giacque con lei e la trasformò in vacca, affinché Giunone non la riconoscesse. Quando Giunone lo scoprì, mandò Argo, che aveva cento occhi brillanti su tutto il corpo, a custodirla; ma Mercurio, per ordine di Giove, lo uccise. Giunone allora le inviò Panico, che la spinse, fuori di sé per il terrore, a gettarsi nel mare che fu chiamato Mar Ionio. Poi Io di nuovo nuotò fino alla Scizia; da allora quelle terre sono chiamate Bosforo. Infine giunse in Egitto, dove partorì Epafo. Quando Giove venne a sapere che a causa sua aveva patito tante disgrazie le restituì il suo vero aspetto originario e ne fece una Dea degli Egizi, chiamata Iside.