Titolo dell’opera: Nettuno sulle acque tempestose
Autore: Lattanzio Gambara (1530 ca. - 1574)
Datazione: 1568
Collocazione:Brescia, Palazzo Cimaschi
Committenza: Famiglia Rovati
Tipologia: Dipinto murale
Tecnica: Affresco
Soggetto principale: Nettuno, sul suo cocchio trainato da cavalli marini, scatena il diluvio
Soggetto secondario: Alcune figure cercano di salvarsi
Personaggi: Nettuno, figure varie
Attributi: Tridente (Nettuno)
Contesto: Scena in mare
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: Begni Redona P. V. – Vezzoli G., Lattanzio Gambara, pittore, Morcelliana editrice, Brescia 1978
Bibliografia: Nicoli Cristiani F., Della vita e delle pitture di Lattanzio Gambara memorie storiche di Federico Nicoli Cristiani aggiuntevi brevi notizie intorno a' piu' celebri ed eccellenti pittori bresciani, Spinelli e Valotti, Brescia 1807, pp. 95-98; Lechi F., Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Edizioni di storia bresciana, Brescia 1974, pp. 301-305; Begni Redona P. V. – Vezzoli G., Lattanzio Gambara, pittore, Morcelliana editrice, Brescia 1978, pp. 151-153; Ad vocem Gambara Lattanzio in Dizionario biografico degli italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2000.
Annotazioni redazionali: Il riquadro, presente nella parete sud della sala di Palazzo Cimaschi dedicata da Lattanzio Gambara al diluvio mitologico (per maggiori dettagli sul ciclo consultare scheda opera 47), è il terzo di una serie di affreschi che illustrano vari momenti del diluvio. In questo caso Nettuno, sul suo cocchio di cavalli marini domina le acque tempestose, così come ci riporta anche Ovidio:
Lui, Nettuno, col suo tridente percuote la terra: quella
trema, e le scosse aprono la via all'acqua.
Straripando i fiumi erompono in aperta campagna
e travolgono seminati, piante, greggi, uomini,
tetti e con le immagini sacre i santuari.
(Ovidio, Met., vv. 283-287)Alcune figure cercano di scappare per mettersi in salvo, una di queste, in una scelta ironica da parte dell’autore, scappa letteralmente dalla scena del diluvio, camminando su una finta lesena, per spostarsi nel riquadro con l’affresco della Allegoria della calma ristabilita. La figura di un giovane biondo si attacca disperato all’architettura che circonda il riquadro della scena per evitare di essere travolto, mentre un uomo è appeso nella forcella di un albero, unico appiglio non ancora sommerso. L’episodio di Nettuno sulle acque ha dei precedenti in Bernard Salomon (Cfr. scheda opera 35) e Ludovico Dolce (Cfr. scheda opera 32), anche se nel primo caso Nettuno richiama i flutti a diluvio finito. Al contrario il giovane sopra l’albero rappresenta un motivo ricorrente nell’iconografia del diluvio, sia in quello mitologico come in Salomon (Cfr. scheda opera 34) o Goltzius (Cfr. scheda opera 50), ma anche in quello biblico, il cui esempio è l’uomo sull’albero del Diluvio Universale di Michelangelo nella volta della Cappella Sistina.
Agnese Altana